Norme UE sulle emissioni auto, T&E: i costruttori chiedono scappatoie che minano gli obiettivi 2035
L’industria automobilistica europea sta cercando di allentare le norme sulle emissioni di CO2 previste dall’Unione Europea. Un documento trapelato dalla lobby dei costruttori auto ACEA, analizzato da Transport & Environment (T&E), rivela come i produttori stiano spingendo per l’introduzione di sei scappatoie che, se approvate, potrebbero ridurre drasticamente l’efficacia del regolamento che punta a vendere solo auto a zero emissioni entro il 2035.
Tra le richieste principali c’è l’equiparazione delle auto alimentate con carburanti alternativi ai veicoli a zero emissioni e la richiesta di interrompere gli sforzi per una corretta contabilizzazione dell’inquinamento delle ibride plug-in.
Le sei scappatoie proposte dall’ACEA
Secondo l’analisi di T&E, le scappatoie richieste includono:
Considerare i veicoli con carburanti “carbon neutral” come a zero emissioni
Eliminare l’utility factor corretto per le ibride plug-in dal 2027
Introdurre crediti CO2 per la rottamazione dei veicoli vecchi
Premiare la riduzione di CO2 nella produzione auto
Assegnare crediti per l’adozione di tecnologie “verdi”
Introdurre super-crediti per la produzione di auto elettriche piccole
L’adozione combinata di queste misure porterebbe i costruttori a raggiungere solo il 52% di veicoli elettrici nel 2035, contro il 100% previsto dalla normativa attuale.
L’impatto delle deroghe
Le proposte dell’ACEA comprometterebbero seriamente gli obiettivi climatici europei. L’introduzione dei carburanti “carbon neutral” da contabilizzare come a zero emissioni potrebbe ridurre del 25% le vendite di veicoli elettrici. L’eliminazione dell’utility factor per le ibride plug-in causerebbe un ulteriore calo del 10%.
Inoltre, il credito per la rottamazione dei vecchi veicoli e altre misure tecniche ridurrebbero complessivamente l’ambizione della normativa del 20%, rallentando la transizione verso la mobilità elettrica.
Attacco alla politica climatica europea
Andrea Boraschi, direttore di T&E Italia, ha espresso forte preoccupazione per queste richieste, definendole pericolose per l’industria europea. Secondo Boraschi, l’adozione delle scappatoie minerebbe la transizione ecologica e darebbe un vantaggio competitivo ai costruttori asiatici, in particolare cinesi.
Boraschi ha sottolineato che la revisione della normativa UE, prevista entro la fine del 2025, rischia di diventare un’occasione per smantellare le politiche climatiche invece che rafforzarle.
Il futuro del settore automotive europeo
Se le proposte dell’ACEA fossero accolte, il risultato sarebbe un rallentamento deciso della transizione verso veicoli a zero emissioni. Secondo le stime, fino al 20% delle auto vendute nel 2035 non sarebbero a zero emissioni. Inoltre, il ricorso a certificati verdi e garanzie di origine potrebbe generare dichiarazioni fuorvianti sull’uso di energia rinnovabile nella produzione.
Le auto elettriche a batteria, pur restando centrali nella transizione, verrebbero penalizzate dalla concorrenza con veicoli endotermici che, pur inquinando, verrebbero classificati artificialmente come a basse emissioni.
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