Nucleare vs rinnovabili, Bonelli: il caso Sizewell C dimostra l’insostenibilità dei costi
La questione energetica in Italia e in Europa è al centro del dibattito politico, con il nucleare che viene spesso riproposto come una soluzione per l’autonomia e la sicurezza. Tuttavia, come sottolineato da Angelo Bonelli, co-portavoce di Europa Verde, al Forum The European House-Ambrosetti di Cernobbio, la discussione deve basarsi su dati concreti e non sull’ideologia. L’analisi del deputato di Alleanza Verdi e Sinistra si concentra sui costi, utilizzando come esempio il progetto del reattore nucleare di nuova generazione Sizewell C in Inghilterra.
Il caso Sizewell C: Il nucleare non ideologia ma numeri
Bonelli cita l’analisi del Financial Times sul progetto Sizewell C in Gran Bretagna per dimostrare la non convenienza economica dell’energia nucleare di nuova costruzione. Il costo stimato dell’elettricità prodotta dal reattore, una volta operativo, ammonta a 286 sterline per megawattora ($/MWh). Questo prezzo, considerato altissimo, evidenzia il paradosso di voler investire in una fonte che renderebbe l’energia ancora più cara di quanto non sia già oggi.
Il progetto Sizewell C, gestito dal colosso francese EDF e dal governo britannico, è una replica dell’impianto di Hinkley Point C. Nonostante i costi di costruzione di Hinkley Point C siano già aumentati da £18 a £46 miliardi, il governo britannico ha approvato Sizewell C con una stima di £38 miliardi. Questo investimento è sostenuto in gran parte da fondi pubblici, con il governo che detiene una quota del 44,9%. Tale modello finanziario, noto come Regulated Asset Base (RAB), garantisce un ritorno economico agli investitori, ma scarica i rischi di ritardi e aumenti di costo su contribuenti e consumatori, che di fatto pagano per l’infrastruttura già durante la fase di costruzione.
Costi a confronto: perché il nucleare non è conveniente
L’argomento principale di Bonelli è la palese disparità di costo tra il nucleare di nuova generazione e le energie rinnovabili. Analizzando i dati sul LCOE (Levelized Cost of Energy, il costo livellato dell’energia), si nota come il nucleare sia diventato la fonte più costosa. Mentre il prezzo di produzione dell’energia nucleare è in aumento, quello delle rinnovabili è in continua e rapida discesa:
- Nucleare: Secondo diversi studi, il costo livellato di un nuovo reattore nucleare può variare da $123 a $182/MWh, con i nuovi progetti che superano abbondantemente queste cifre. Nel caso di Sizewell C, si parla di $286/MWh.
- Rinnovabili: In Italia, il LCOE per il solare fotovoltaico su larga scala è compreso tra $38 e $78/MWh, mentre per l’eolico a terra oscilla tra $37 e $86/MWh. Anche l’eolico offshore, pur con costi più elevati, si attesta tra $70 e $157/MWh.
Questi numeri, che non includono gli elevati costi per la gestione delle scorie e lo smantellamento degli impianti nucleari, rendono evidente perché le fonti rinnovabili siano una scelta economicamente più vantaggiosa.
Il nucleare, come ribadito da Bonelli, richiede enormi finanziamenti pubblici e non attira investimenti privati a causa degli elevatissimi rischi. Il caso di EDF, il colosso energetico francese, è emblematico. L’azienda, leader mondiale nel nucleare, è stata completamente nazionalizzata dal governo francese non per motivi strategici, ma per coprire un buco di bilancio e un debito ingente accumulati, in gran parte, a causa dei ritardi e dei costi fuori controllo dei suoi reattori di nuova generazione.
La proposta per l’Italia: autonomia con le rinnovabili
Di fronte a un modello nucleare insostenibile economicamente, Bonelli propone una strada alternativa per l’Italia, basata su un investimento mirato in energie pulite. L’autonomia energetica, a suo avviso, non si costruisce con progetti decennali e costosissimi, ma sostenendo gli imprenditori che investono in rinnovabili, sistemi di accumulo e ricerca tecnologica.
Un mix energetico basato su eolico e fotovoltaico, integrato da un sistema di accumulo efficiente, offre una soluzione più rapida, sicura ed economicamente sostenibile. Questo percorso permetterebbe all’Italia di slegarsi dalla dipendenza da fonti fossili e da tecnologie costose, costruendo un’autentica indipendenza energetica nel pieno rispetto degli obiettivi di sostenibilità.
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