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Morire di caldo e ammalarsi di cambiamento climatico

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Morire di caldo e ammalarsi di cambiamento climatico

Mentre il caldo miete vittime il cambiamento climatico sta provocando l’emergere e la diffusione di nuove malattie, o la riapparizione di patologie in aree da cui erano scomparse, a causa di una serie di fattori ambientali alterati. Uno studio pubblicato su Nature ha evidenziato che il 58% delle malattie infettive umane è stato aggravato dai pericoli climatici, sottolineando come il fenomeno non sia più solo una questione ambientale, ma una crescente emergenza sanitaria globale.



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Malattie trasmesse da vettori

L’aumento delle temperature globali e le variazioni nei regimi di precipitazione creano condizioni favorevoli alla proliferazione di vettori come zanzare, zecche e flebotomi, estendendo il loro areale geografico e la stagionalità delle malattie che trasmettono.

Tra le patologie più impattate vi sono:

  • Dengue: La sua diffusione è aumentata del 30% negli ultimi vent’anni a causa dei cambiamenti climatici. Focolai si registrano ora anche in Europa meridionale, inclusa l’Italia, dove l’innalzamento della temperatura favorisce la sopravvivenza e la proliferazione della zanzara vettore.
  • Malaria: Sebbene debellata in molte regioni europee, rappresenta una potenziale minaccia con l’ulteriore innalzamento delle temperature che favorisce la zanzara Anopheles.
  • Febbre del Nilo Occidentale (West Nile virus): Anche questa patologia ha visto un aumento dei paesi coinvolti nella sua diffusione.
  • Chikungunya: Epidemie si sono verificate anche in Italia, come quella a Ravenna nel 2007.
  • Zika: Come dengue e chikungunya, rientra tra le malattie tropicali neglette la cui diffusione è favorita dal clima.
  • Nefropatia epidemica ed encefalite da morso di zecca: Queste malattie sono state rilevate con maggiore frequenza, con casi di malattie trasmesse dalle zecche che si manifestano già nei mesi invernali.

Impatti diretti sulla salute

Oltre alle malattie trasmesse da vettori, il cambiamento climatico ha effetti diretti sulla salute umana:

  • Malattie respiratorie: L’inquinamento atmosferico, esacerbato dal caldo estremo, contribuisce all’aumento di condizioni come l’asma, specialmente nelle aree urbane dove i livelli di biossido di azoto dal traffico sono elevati.
  • Problemi dermatologici: L’esposizione prolungata a temperature elevate e radiazioni ultraviolette intensificate, anche a causa della diminuzione dello strato di ozono, aumenta il rischio di scottature, invecchiamento precoce e tumori cutanei come melanomi e carcinomi.

Gli esperti sottolineano la necessità che i professionisti medici siano preparati ad affrontare questi cambiamenti nel panorama delle malattie infettive e sollecitano un aggiornamento dell’istruzione e della formazione, oltre a misure per contrastare il riscaldamento globale. Il World Economic Forum stima che i cambiamenti climatici potrebbero causare 14,5 milioni di morti in più e costi economici di 12.500 miliardi di dollari entro il 2050 a livello globale. In Italia, in particolare, si prevede un aumento significativo di morti legate al caldo estremo entro il 2099.

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