Oasi WWF sentinelle contro gli incendi
Le aree protette italiane, a partire dalle Oasi WWF, custodiscono un patrimonio naturale inestimabile. Oltre a proteggere flora e fauna, svolgono un ruolo fondamentale nello stoccaggio del carbonio, grazie alla presenza di foreste, suoli ricchi e biomassa vegetale. Con l’arrivo della Primavera delle Oasi 2025, che si svolge dal 21 aprile al 5 giugno, il WWF Italia ricorda il valore strategico di queste aree nella lotta contro il cambiamento climatico, ma anche la loro vulnerabilità agli incendi boschivi.
Incendi boschivi e cambiamento climatico
In Italia, la maggior parte degli incendi ha origine antropica. Le elevate temperature e i lunghi periodi di siccità, causati dal cambiamento climatico, aumentano ulteriormente il rischio. Il pericolo è che l’immenso patrimonio forestale vada letteralmente in fumo, compromettendo biodiversità e capacità di assorbire CO₂.
Oasi in prima linea
Le Oasi WWF non restano a guardare. Tra le azioni chiave c’è la progettazione di Piani Antincendio Boschivo (PAIB), strumenti fondamentali per:
Analizzare le criticità specifiche di ogni area
Pianificare interventi di prevenzione e pronto intervento
Creare fasce tagliafuoco e gestire correttamente le biomasse
La forza delle comunità locali
Un elemento innovativo è il coinvolgimento diretto delle comunità. Nell’Oasi degli Astroni (tra Napoli e Pozzuoli), il progetto ABCD – Astroni Bosco da Conoscere per Difendere ha trasformato i cittadini in guardiani del territorio, grazie a un’app per segnalare in tempo reale focolai sospetti.
Nel nord Italia, presso l’Oasi WWF Valpredina-Misma (Bergamo), il progetto OFF – Our Forest Fires ha promosso pratiche agricole sostenibili e la gestione attiva dei terreni abbandonati per ridurre il rischio incendi.
Tecnologia al servizio della prevenzione
L’innovazione tecnologica ha un ruolo cruciale. Presso l’Oasi WWF Le Cesine (Puglia), sono stati installati 30 “alberi parlanti” (Tree Talker), che monitorano lo stato di salute degli alberi e segnalano condizioni favorevoli agli incendi. In altre Oasi come Macchiagrande, Bosco di Vanzago e Calanchi di Atri, telecamere smart e sistemi bioacustici rilevano segnali di allarme, come botti e fuochi d’artificio.
Il caso Astroni
L’incendio del 2022 nell’Oasi Astroni ha portato a un importante progetto di ripristino ecologico: rimozione di specie aliene, messa a dimora di alberi autoctoni, stabilizzazione dei terrazzamenti, creazione di un prato fiorito e una serra, e miglioramento del sistema di sorveglianza.
Sono stati rigenerati 20 ettari di habitat boschivo, coinvolgendo oltre 1.000 persone in attività di formazione e sensibilizzazione.
Gli eventi
Durante la Primavera delle Oasi, tanti appuntamenti per riconnettersi con la natura e conoscere da vicino le foreste:
Forest Bathing all’Oasi Gole del Sagittario e Cave di Noale (17-18 maggio)
Scoperta degli alberi secolari all’Oasi Bosco Rocconi (18 maggio)
Trekking nella Murgia Suagna all’Oasi Rifugio Mellitto (18 maggio)
Visite guidate all’Oasi Gregorina, con il progetto “GenerAzioni” (18 maggio)
Tour esclusivo a Monte Arcosu per la Giornata Mondiale della Biodiversità (22 maggio)
Escursione tra i segreti del bosco all’Oasi Bosco di Vanzago (fine maggio)
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