Mediterraneo bollente: a giugno 5 gradi sopra la media
Nel mese di giugno il Mar Mediterraneo è stato colpito da un’ondata di calore marino che sta superando i livelli abituali per il periodo. Le anomalie termiche, con punte fino a +5°C rispetto alla media stagionale, stanno influenzando gravemente la fauna, la flora e le attività economiche della regione.
Ondata di calore marino
Secondo i dati rilasciati dal servizio satellitare europeo Copernicus Marine Service (CMEMS), il Mediterraneo sta vivendo un significativo aumento delle temperature marine. Le mappe mostrano un predominante colore rosso scuro, che indica acque molto più calde rispetto alla media, in particolare nella terza settimana di giugno. Zone come il Mar Tirreno, il Mar delle Baleari e il bacino orientale del Mediterraneo sono tra le più colpite.
Temperature record
In alcune zone, come il Sud della Sardegna e la baia di Malaga, le temperature hanno raggiunto valori impressionanti: la boa termica di Malaga ha registrato 25,7°C, ben al di sopra dei 18,5°C di media storica per il mese di giugno.
Conseguenze ambientali
Il Mediterraneo è un “hot spot” del cambiamento climatico. Essendo un mare chiuso, si surriscalda più rapidamente rispetto ad altri mari, con impatti devastanti sull’ecosistema marino. Le temperature elevate favoriscono fenomeni come i “bloom” algali, che possono influenzare la biodiversità marina e la qualità dell’acqua.
Inoltre, il riscaldamento delle acque sta spingendo molte specie autoctone a spostarsi verso acque più fredde, mentre altre specie invasive, come il granchio blu e la Caulerpa, prosperano nelle nuove condizioni. Questo cambiamento sta creando nuove sfide per l’ecosistema marino e, in alcuni casi, per la salute umana.
Impatti economici
L’ondata di calore marino sta già influenzando negativamente il turismo, in particolare nelle aree costiere dove i “bloom” di alghe stanno infestando le spiagge. L’acqua calda e la scarsa qualità delle acque marine sono fattori che potrebbero dissuadere i turisti dalle destinazioni costiere, con gravi ripercussioni economiche.
La pesca sta già affrontando difficoltà a causa della moria di specie marine come le cozze nel Tarantino e le acciughe che si spostano verso acque più fresche. Questi cambiamenti stanno influenzando anche il commercio ittico, con la possibile scomparsa di alcune specie tradizionali dal mercato.
Futuro del Mediterraneo
L’ondata di calore marino sta mettendo sotto pressione l’intero ecosistema marino, ma anche le attività economiche legate al mare. Se non verranno adottate misure concrete per contrastare il cambiamento climatico, gli effetti potrebbero intensificarsi, con l’aggravarsi delle condizioni meteorologiche estremi e l’esacerbarsi dei danni agli habitat marini.
Gli esperti avvertono che è cruciale intervenire rapidamente per ridurre le emissioni di gas serra e mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici. Soluzioni come l’adozione di politiche di protezione ambientale più rigide, la tutela delle aree marine protette e il rafforzamento delle misure di monitoraggio delle temperature marine potrebbero contribuire a rallentare il processo di riscaldamento e a proteggere la biodiversità marina.
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