Loading Now

Allianz: il caldo estremo costerà all’Italia l’1,2% del Pil nel 2025

euro banconote

Allianz: il caldo estremo costerà all’Italia l’1,2% del Pil nel 2025

Il 2024 è stato ufficialmente l’anno più caldo mai registrato, mentre maggio 2025 è il secondo maggio più caldo di sempre a livello globale. Lo confermano i dati del Copernicus Climate Change Service/ECMWF, che tracciano un trend preoccupante di innalzamento delle temperature medie nell’emisfero settentrionale.

Questa situazione non è isolata: Europa, Stati Uniti e molte aree dell’Asia stanno affrontando una lunga serie di ondate di calore. Temperature estremamente elevate stanno causando effetti a catena su ambiente, salute pubblica e produttività economica.

Ondate di calore e lavoro

Lo stress termico è ormai un fattore economico misurabile. La ricerca di Allianz Trade, leader nell’assicurazione crediti, mostra come l’aumento delle temperature riduca la capacità lavorativa fisica: -40% di produttività a 32°C, -66% a 38°C.

Secondo l’Organizzazione Internazionale del Lavoro, lo stress da calore comporta una perdita del 2,2% delle ore lavorative globali, pari a 80 milioni di posti di lavoro equivalenti.

Anche il rapporto del Lancet Countdown evidenzia dati allarmanti: nel 2021 sono state perse 470 miliardi di ore lavorative, un +37% rispetto agli anni ’90.

I costi economici delle temperature estreme

Secondo Allianz, le perdite economiche legate al caldo estremo saranno significative nel 2025:

-0,6% di PIL a livello globale,

-0,5% in Europa,

-1,2% in Italia (il doppio della media UE),

-0,3% in Francia,

-0,1% in Germania.

Jasmin Gröschl, senior economist di Allianz, afferma:

“Un solo giorno sopra i 32°C equivale a mezza giornata di sciopero. È un impatto che sta diventando strutturale”.

Siccità, incendi e ondate di calore stanno diventando la “nuova normalità climatica”, con effetti diretti sulle economie, soprattutto quelle più fragili o dipendenti da settori outdoor come l’agricoltura, l’edilizia e i trasporti.

Prevedibilità e resilienza

C’è però un elemento positivo: le ondate di calore sono eventi climatici prevedibili. Questo significa che governi, imprese e cittadini possono, e devono, prepararsi.

Allianz sottolinea che, pur se gli effetti sono spesso temporanei, le perdite possono essere contenute:

Nei servizi e nel manifatturiero si prevede una ripresa parziale.

In agricoltura e nelle infrastrutture, le perdite tendono invece a essere permanenti.

La preparazione può avvenire su due fronti:

Fisico: miglioramento di edifici, spazi urbani e condizioni lavorative.

Share this content: