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Caldo record nelle città italiane: temperature medie sopra i 35 gradi

Caldo record nelle città italiane: temperature medie sopra i 35 gradi

Questa estate Legambiente ha monitorato le temperature in cinque città italiane, rivelando dati allarmanti sulle superfici urbane e sulla qualità della vita dei cittadini. Le ondate di calore, sempre più intense e frequenti, mettono in evidenza un problema di giustizia sociale e ambientale noto come “cooling poverty”.

Le rilevazioni di Legambiente

Dal 21 giugno al 27 luglio sono state effettuate 171 termografie in 10 quartieri di Roma, Napoli, Bologna, Milano e Palermo. Sono state analizzate oltre 700 infrastrutture e servizi, rilevando una temperatura media ambientale di 35,4°C, con picchi fino a 43°C a Secondigliano, Napoli. Le superfici analizzate, come asfalto, cemento, sanpietrini, aiuole e automobili, hanno raggiunto temperature medie di 45,6°C, con punte massime di 85,4°C su tappetini in gomma in un parco giochi di Milano.

I fattori che influenzano le temperature urbane

Le differenze di temperatura tra superfici esposte al sole e quelle in ombra sono evidenti: i tappetini antitrauma dei parchi giochi possono variare di oltre 35°C, passando da 70,9°C all’aperto a 35°C all’ombra. L’asfalto raggiunge 55,2°C in condizioni di sole e scende a 31,2°C in ombra, mostrando come viali alberati, ombreggiature e rifugi climatici possano fare la differenza.

Il legame tra crisi climatica e giustizia energetica

La campagna “Che Caldo Che Fa!” mette in luce la “cooling poverty”, un fenomeno che colpisce soprattutto i quartieri più vulnerabili delle città. Questa condizione aumenta il rischio per la salute di chi vive in aree urbane densamente popolate e con infrastrutture insufficienti. Per questo motivo è fondamentale intervenire con strategie di adattamento climatico che rigenerino gli spazi urbani e riducano l’impatto delle isole di calore.

Le conseguenze per la salute e l’ambiente urbano

Le temperature elevate nelle città non solo aumentano il disagio termico, ma contribuiscono anche al fenomeno delle “notti tropicali”, quando la temperatura non scende sotto i 20°C, con effetti negativi sulla salute pubblica, in particolare per anziani e persone fragili. I materiali come asfalto e cemento rilasciano calore lentamente, aggravando la situazione nelle ore notturne.

Interventi urgenti per città più fresche e giuste

Secondo Legambiente, è necessario un cambio di paradigma che preveda la piantumazione di alberi, l’utilizzo di materiali a minore capacità termica e la realizzazione di rifugi climatici, per mitigare l’impatto delle ondate di calore. Solo così si potrà garantire maggiore equità e migliorare la qualità della vita nelle città italiane.

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