Caldo estremo in Europa, aumentano ricoveri e costi sanitari: lo studio OCSE
Le ondate di calore non rappresentano più solo un rischio futuro, ma una pressione concreta sui sistemi sanitari. Secondo lo studio OCSE “How are hot temperatures impacting health outcomes, health systems and health systems costs?” pubblicato nel 2025, l’esposizione alle temperature più elevate ha già effetti misurabili sull’afflusso nei pronto soccorso e sui ricoveri ospedalieri, soprattutto nei Paesi dell’area mediterranea.
Cresce l’utilizzo dei servizi sanitari
L’analisi ha evidenziato che nei periodi più caldi gli accessi ai pronto soccorso aumentano e le ospedalizzazioni registrano incrementi significativi su base annua rispetto ai livelli medi nazionali. Le patologie più frequentemente associate al caldo comprendono colpi di calore, disidratazione, squilibri elettrolitici, febbre e malessere generale, mentre le malattie renali risultano particolarmente sensibili all’aumento delle temperature.
Bambini e anziani: le fasce più vulnerabili
L’impatto del caldo non è uniforme sulla popolazione. I bambini mostrano una maggiore incidenza di malessere e febbre, mentre gli anziani sono più esposti a patologie renali e complicanze legate allo stress termico. Queste differenze hanno implicazioni sia cliniche sia organizzative, influenzando la gestione dei servizi sanitari e la pianificazione dei picchi di domanda.
Variazioni tra Paesi e regioni
Gli effetti più marcati delle alte temperature sulle ospedalizzazioni si osservano in Portogallo, Spagna e Israele, mentre impatti significativi ma più contenuti emergono in Francia, Austria e Croazia. All’interno dei singoli Paesi esistono ampie differenze territoriali, con alcune regioni che registrano tassi di accesso ai pronto soccorso fino a due o tre volte superiori ad altre aree.
Costi sanitari e proiezioni future
Il caldo estremo comporta un significativo aumento dei costi sanitari. Le stime OCSE indicano che il costo per 1.000 abitanti varia da circa 436 dollari in Portogallo a oltre 5.300 dollari in Francia, valori probabilmente sottostimati perché riferiti a un numero limitato di diagnosi. Le proiezioni climatiche prevedono che, in assenza di misure efficaci di adattamento, entro il 2050 l’utilizzo ospedaliero e i costi associati alle alte temperature potrebbero aumentare fino al 20%, con effetti particolarmente rilevanti nelle aree mediterranee. L’invecchiamento della popolazione e possibili temperature record potrebbero amplificare ulteriormente questa pressione sui sistemi sanitari.
Pianificazione e resilienza dei sistemi sanitari
Lo studio sottolinea l’importanza di integrare dati climatici e sanitari per permettere ai decisori pubblici di anticipare i picchi di domanda, rafforzare la resilienza dei servizi e pianificare interventi mirati a protezione delle fasce più vulnerabili. In Italia, l’aumento delle visite al pronto soccorso e delle ospedalizzazioni per condizioni associate allo stress da caldo, febbre e malessere generale conferma la necessità di strategie preventive e di adattamento per affrontare l’impatto crescente delle ondate di calore.
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