Sicurezza alimentare, le associazioni ambientaliste: la riforma della PAC deve tutelare clima e biodiversità
Una lettera indirizzata al Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida e al Consiglio europeo AGRIFISH accende il dibattito sulla sicurezza alimentare e sulla riforma della Politica Agricola Comune dopo il 2027. Greenpeace, LIPU, ProNatura e WWF chiedono che la nuova PAC punti a rafforzare la resilienza del sistema agroalimentare europeo attraverso investimenti mirati in pratiche ambientali e climatiche.
Le associazioni sottolineano come la perdita di biodiversità, l’inquinamento e la crisi climatica rappresentino le minacce più gravi alla disponibilità di cibo nel breve e nel lungo termine. Le attuali pratiche agricole convenzionali stanno impoverendo i pilastri della produzione alimentare: suolo, acqua, biodiversità e stabilità climatica. L’Europa risulta così meno resiliente agli shock generati dagli eventi estremi, già evidenti con siccità, inondazioni e gelate che compromettono i raccolti.
Una PAC che favorisca pratiche agricole sostenibili
Secondo le quattro associazioni, la PAC post 2027 deve sostenere in modo prioritario pratiche agricole benefiche per l’ambiente e il clima. L’agricoltura biologica e gli approcci agroecologici sono ritenuti fondamentali per diversificare la produzione, aumentare la circolarità delle risorse e migliorare la salute di suolo, acqua e biodiversità, contribuendo allo stesso tempo alla sicurezza alimentare.
Gli investimenti dovrebbero anche rafforzare la capacità degli agricoltori di adattarsi agli shock economici e ambientali, migliorando la stabilità dei loro redditi in un contesto di crescente incertezza climatica.
Incentivi per la diversificazione e una filiera più sostenibile
Per garantire la sicurezza alimentare futura, le associazioni chiedono politiche che rimuovano gli ostacoli alla transizione ecologica e che incentivino gli agricoltori a diversificare la produzione. È necessario rafforzare la domanda di alimenti sostenibili e consolidare la filiera agroalimentare a base vegetale.
Le politiche della PAC dovrebbero inoltre basarsi su indicatori chiari e misurabili relativi all’impatto delle pratiche agricole, come l’indice degli uccelli nelle zone agricole, gli indicatori sugli impollinatori, la riduzione dell’uso dei pesticidi e il bilancio dei nutrienti nel suolo.
Una transizione giusta nel settore zootecnico
Per migliorare autonomia e sicurezza alimentare, la PAC dovrà accompagnare una transizione equa del settore zootecnico. Le associazioni propongono la riduzione del numero di capi nelle aree a maggiore densità e la promozione di sistemi di allevamento estensivo basati sul pascolo, che valorizzano la biodiversità e garantiscono maggior benessere animale. La pastorizia e altri sistemi ad alta intensità di manodopera andrebbero sostenuti tramite adeguati strumenti finanziari.
Un problema di gestione, non di disponibilità alimentare
L’Unione Europea non affronta una carenza di cibo, ma una cattiva gestione del sistema agroalimentare. Due terzi dei cereali prodotti nell’UE vengono destinati ai mangimi animali e il 3 per cento ai biocarburanti, invece che all’alimentazione umana. Una parte importante della sicurezza alimentare potrebbe essere recuperata reindirizzando la produzione verso cibo per le persone.
La dipendenza da materie prime importate, come i mangimi a base di soia e i fertilizzanti sintetici, espone il settore agricolo europeo a vulnerabilità strutturali e rischi legati alle catene globali di approvvigionamento.
Il ruolo chiave della diversificazione
La diversificazione delle colture è identificata come un elemento centrale per aumentare resilienza, sostenibilità e salute dei sistemi agricoli. L’agroecologia, includendo agricoltura biologica e metodi rispettosi della natura, rappresenta un approccio consolidato per rendere più robusto e autonomo il settore agricolo europeo.
Sicurezza alimentare nella PAC
La proposta della Commissione europea cita frequentemente la sicurezza alimentare, ma senza definirla con precisione. Per le quattro associazioni, la PAC post 2027 deve abbracciare tutte le dimensioni della sicurezza alimentare secondo la definizione della FAO: disponibilità, accesso, utilizzo e stabilità. Solo una visione completa permetterà di garantire un sistema alimentare europeo capace di sostenere le generazioni presenti e future.
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