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Il passaggio all’ora solare migliora la qualità del sonno dei “gufi”

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Il passaggio all’ora solare migliora la qualità del sonno dei “gufi”

Un recente studio coordinato dal Centro di Medicina del sonno dell’Irccs Neuromed di Pozzilli, in collaborazione con diversi centri di ricerca italiani, ha approfondito gli effetti del passaggio all’ora legale sulla qualità e durata del sonno. I risultati indicano un impatto significativo soprattutto per chi ha un cronotipo serale.

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Effetti più evidenti in primavera

L’analisi di 27 studi condotti in vari Paesi mostra come il cambio dell’orario primaverile riduca la durata del sonno, aumenti la frammentazione e provochi un incremento della sonnolenza diurna. Questi effetti sono più marcati nelle persone definite “gufi”, cioè con cronotipo serale, che tendono a coricarsi più tardi e faticano a adattarsi al nuovo orario sociale.

Il ritorno all’ora solare

Al contrario, il ritorno all’ora solare in autunno sembra avere un impatto meno negativo sul sonno, con un temporaneo aumento delle ore di riposo e un miglioramento della vigilanza in alcune situazioni. Questo rende il cambio autunnale meno problematico rispetto a quello primaverile.

Limiti degli studi

Gli autori sottolineano che, nonostante la revisione abbia evidenziato tendenze comuni, gli studi finora disponibili presentano alcune limitazioni come campioni ridotti e metodologie diverse. Serve quindi ulteriore ricerca per comprendere appieno le dinamiche legate ai cambi di orario e il loro effetto sul sonno.

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