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Inquinamento dell’aria: le piante più efficaci per ridurlo

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Inquinamento dell’aria: le piante più efficaci per ridurlo

Dal Leccio alla Fotinia, dal Lauro al tiglio, e ancora il bagolaro e l’olmo campestre: sono solo alcune delle piante che dovrebbero essere sempre più diffuse nelle città italiane per ridurre il grave l’inquinamento dell’aria.

Se è noto ormai da tempo che alberi e piante agiscono come autentici depuratori d’aria, alcune specie sono più efficaci di altre. È quanto ricorda Coldiretti in occasione dell’apertura di Myplant & Garden a Milano, dove, in collaborazione con Assofloro, sono state esposte varietà di piante ideali per assorbire i gas responsabili dei cambiamenti climatici ma anche per ridurre l’inquinamento domestico indoor.

“Una pianta adulta è capace di catturare dall’aria dai 100 ai 250 grammi di polveri sottili – ha ribadito Coldiretti – mentre un ettaro di piante è in grado di assorbire dall’ambiente ben 20mila chili di anidride carbonica (CO2) all’anno”. Non solo, ricordano ancora questi, “dodici piante assorbono l’equivalente della CO2 emessa da un’auto di media cilindrata che percorre 10 mila km/anno”.

Per rendere le strade più vivibili, è fondamentale dunque promuovere specie di alberi che hanno dimostrato di assorbire, più di altri, alti livelli di inquinamento dell’aria, come l’Acero Riccio, ma anche piante anti-smog come la Betulla, il Cerro, il Ginkgo Biloba, il Tiglio, il Bagolaro, l’Olmo campestre, il Frassino comune e l’Ontano nero, ed essenze con il Leccio, la Fotinia, il Pittosforo, il Lauro o l’Eleagno, ha raccontato Coldiretti in occasione della più grande manifestazione professionale dell’orto-florovivaismo, del paesaggio e del garden in Italia.

Quali piante per ridurre l’inquinamento indoor

Tante anche le varietà indicate da Coldiretti per ridurre l’inquinamento indoor, problema ancora sottovalutato ma altrettanto grave per la nostra salute. Come infatti ricordato di recente anche dal Presidente della Società Italiana di Medicina Ambientale (Sima) Alessandro Miani, sebbene sia complesso calcolarlo, “negli ambienti confinati come palestre, case, uffici e mezzi di trasporto l’inquinamento è mediamente cinque volte superiore rispetto all’esterno”.

Oltre a portare in casa e negli altri ambienti chiusi l’inquinamento dall’ambiente esterno attraverso vestiti, scarpe, capelli e finestre aperte, contribuiamo anche noi stessi alla sua produzione, ha ricordato ancora Miani. “Pensiamo alle attività in cucina, all’utilizzo di alcuni prodotti per l’igiene o la pulizia delle superfici, acetone, smalto. Sono tutte sostanze senza effetti immediati sulla salute, ma che nel corso di anni possono generare problemi importanti”.

Accanto a pratiche virtuose e nuove tecnologie, come i purificatori dell’aria, esistono anche diverse piante che possono contribuire a ridurre l’inquinamento dell’aria indoor. Come sottolineato dalla Coldiretti, alcune piante da appartamento sono in grado di ridurre del 20% i livelli di anidride carbonica in abitazioni, scuole, uffici e ospedali. Altre, fino al 15% le quantità di polveri sottili PM2.5. Queste varietà includono la Sansevieria, la Yucca, la Chamaedorea, la Schefflera, il Pothos, la Dieffenbachia, lo Spatifillo e l’Anthurium.

Sull’analisi dei dati Istat, Coldiretti sottolinea infine la necessità di interventi strutturali per ripensare lo sviluppo delle città e promuovere il verde pubblico e privato negli ambienti metropolitani. In Italia infatti ogni abitante ha accesso a soli 32,5 metri quadrati di verde urbano, con una situazione particolarmente critica nei grandi centri urbani. A Milano, ad esempio, si registrano solo 18,5 metri quadrati pro capite, mentre a Roma sono 16,9, a Napoli 13,5, a Bari 9,4 e a Palermo 12 metri quadrati.

L’importanza del verde contro il cambiamento climatico

L’analisi di Coldiretti evidenzia anche il ruolo fondamentale delle aree verdi nel contrastare il riscaldamento globale. Come ricordano dall’associazione, un ampio parco può ridurre la temperatura da 1 a 3 gradi rispetto alle zone prive di vegetazione o ombreggiature verdi. Gli alberi, agendo come veri e propri condizionatori naturali, contribuiscono al raffreddamento degli ambienti grazie all’ombra che creano e alla traspirazione e fotosintesi delle foglie. Un’area verde urbana di 1500 metri quadrati, ad esempio, può abbassare la temperatura di circa 1,5 gradi e diffondere i suoi benefici a distanze considerevoli.

A sostegno delle piante e del verde fondamentali per ridurre l’inquinamento dell’aria una spinta positiva è arrivata dal Bonus Verde, aggiungono da Coldiretti. Il Bonus offre una detrazione Irpef del 36% per le spese sostenute nella creazione di spazi verdi in aree private e condominiali di edifici esistenti.

La misura, in scadenza il 31 dicembre 2024, “è importante che venga rinnovata con la Legge di bilancio – esortano quindi dall’associazione – portando possibilmente al 50% la detrazione e/o innalzandola da 5.000 a 10.000 euro”.

“La valorizzazione del ruolo del verde a tutela della salute dei cittadini rappresenta una nuova opportunità per promuovere un settore cardine per l’economia italiana, ha dichiarato infine il presidente Coldiretti.

“Puntare sulla filiera 100% italiana garantisce alla biodiversità locale di crescere e alle nostre città di avere un alleato in più contro l’inquinamento. Puntiamo sulla giusta retribuzione delle piante, nel massimo rispetto della legge contro le pratiche sleali”, ha concluso Prandini.

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