Picchio nero ucciso a fucilate nel bresciano, WWF: la Regione Lombardia non contrasta il bracconaggio
Un raro esemplare di picchio nero è stato trovato ferito venerdì dalla Polizia Provinciale di Brescia e portato al Centro Recupero Animali Selvatici WWF di Valpredina. Le radiografie hanno confermato la presenza di cinque pallini da caccia e una frattura all’ala sinistra. Nonostante i tentativi di cura, l’animale è morto a causa delle gravi lesioni riportate.
Non è un caso isolato
Secondo quanto riferito dal CRAS WWF, nelle prime settimane di stagione venatoria sono già stati soccorsi numerosi animali feriti da fucilate e sequestrati uccelli protetti. Ogni anno si ripete lo stesso scenario, in particolare nelle province di Brescia e Bergamo, dove il bracconaggio raggiunge livelli preoccupanti. Queste zone si confermano tra le più critiche a livello nazionale per la tutela della fauna selvatica.
WWF: la Regione Lombardia non contrasta il bracconaggio
Domenico Aiello, responsabile tutela giuridica della Natura per il WWF Italia, ha denunciato apertamente la responsabilità politica della Regione Lombardia. Il Consiglio regionale e la Giunta, secondo Aiello, continuano ad assecondare le richieste della parte più estrema del mondo venatorio, ignorando la gravità del fenomeno.
Nonostante il bracconaggio diffuso, che costringe ogni anno le forze dell’ordine a operazioni straordinarie come l’Operazione Pettirosso dei Carabinieri forestali, la Regione avrebbe adottato misure che complicano i controlli e favoriscono chi viola la legge.
Provvedimenti contestati
Tra i provvedimenti più discussi figurano:
sanatorie per la detenzione di uccelli da richiamo;
la norma “spara e mangia”;
l’obbligo per gli agenti di indossare capi ad alta visibilità;
la cancellazione del divieto di caccia sui valichi montani.
Quest’ultimo punto, in particolare, ha annullato decenni di battaglie legali e sentenze della Corte costituzionale, mettendo in pericolo rotte migratorie fondamentali per numerose specie.
Il legame tra caccia legale e bracconaggio
Secondo il WWF, il mondo venatorio tende a separare nettamente caccia e bracconaggio, evitando di affrontare le zone grigie e le sovrapposizioni. In Lombardia, i dati evidenziano invece una correlazione tra caccia legale e attività illecite. La mancanza di presa di posizione da parte di molte associazioni venatorie e istituzioni alimenta un senso diffuso di impunità.
Appello per la tutela della biodiversità
La libertà di vivere in un ambiente sano è un diritto che riguarda tutti. Il WWF lancia un appello alle istituzioni affinché smettano di cedere alle pressioni di chi viola le leggi e inizino a proteggere seriamente il patrimonio naturale del Paese. Contrastare il bracconaggio non è solo una questione ambientale, ma anche di legalità e giustizia.
Share this content: