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Buoni fruttiferi, Poste condannata: risarcimenti ai risparmiatori

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Buoni fruttiferi, Poste condannata: risarcimenti ai risparmiatori

Una decisione giudiziaria recente getta una luce forte sulla tutela dei risparmiatori in Italia: il Tribunale di Catanzaro, con la sentenza n. 1978/2025, ha condannato Poste Italiane per mancata trasparenza nella gestione dei Buoni fruttiferi postali, riconoscendo il diritto dei risparmiatori al rimborso integrale del capitale investito (escludendo gli interessi).

Perché è importante questa sentenza

Molti cittadini, attratti dalla promessa di un investimento semplice, sicuro e “garantito”, si erano rivolti ai Buoni fruttiferi postali come soluzione di risparmio a basso rischio. Tuttavia, una volta recatisi in filiale per riscattarli, alcuni hanno scoperto che i titoli erano già prescritti e che non avrebbero potuto incassare nulla.

Il Tribunale di Catanzaro ha riconosciuto che Poste non ha adempiuto ai suoi obblighi informativi: non ha chiarito in fase di collocamento né nel corso degli anni successivi i termini di decadenza e prescrizione dei titoli. Ciò significa che il risparmiatore è stato lasciato nell’errore, senza gli strumenti per valutare il proprio investimento.

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Le conseguenze della condanna

La decisione del giudice stabilisce che Poste Italiane è tenuta a restituire l’intero capitale investito (ma non gli interessi). In pratica, i risparmiatori dovrebbero essere messi nella condizione economica in cui si sarebbero trovati se non avessero mai sottoscritto il titolo.

Un aspetto cruciale della pronuncia riguarda l’onere della prova: in una responsabilità contrattuale, come quella che deriva da un rapporto con una banca o un intermediario finanziario, è l’istituto (qui Poste) a dover dimostrare di aver assolto correttamente i propri obblighi informativi (art. 1218 c.c.). Non spetta dunque al cliente dimostrare l’inadempimento: se non ci sono prove di aver ricevuto i fogli illustrativi o le indicazioni corrette, la sua domanda può essere accolta.


Il ruolo attivo di Consulcesi & Partners

Il network legale Consulcesi & Partners ha scelto di intervenire come soggetto promotore per assistere i risparmiatori che si trovano in questa situazione. Lo studio legale monitora le pronunce come quella del Tribunale di Catanzaro e valuta ogni singola posizione, offrendo assistenza nelle fasi di raccolta documenti, redazione degli atti e rappresentanza giudiziale.

Chi ha sottoscritto un Buono fruttifero postale e non ha ottenuto il rimborso può rivolgersi a Consulcesi & Partners per:

  • fare analizzare il titolo e verificare la presenza di vizi informativi;
  • accertare se è stato omesso un corretto foglio illustrativo o una chiara indicazione della scadenza;
  • valutare se vi siano i presupposti per un’azione legale contro Poste Italiane.

Lo studio opera con trasparenza e professionalità per guidare il risparmiatore in un percorso che spesso richiede competenza tecnica e legale.

Cosa puoi fare se hai un Buono fruttifero postali

Se pensi di essere in una situazione analoga, ecco alcuni consigli pratici:

  1. Controlla il titolo: verifica se è riportata una data di scadenza o di decadenza.
  2. Controlla la documentazione consegnata: se al momento della sottoscrizione non ti è stato fornito un foglio illustrativo completo, è un segnale importante.
  3. Verifica le somme ottenute: confronta quanto ti è stato corrisposto con quanto previsto dal titolo.
  4. Rivolgiti a esperti: chiedi una valutazione legale, come quella offerta da Consulcesi & Partners, per capire se ci sono i presupposti per una richiesta di rimborso.

Questa vicenda non è solo una vittoria giuridica per i singoli risparmiatori, ma un segnale forte nel panorama finanziario: la trasparenza e la correttezza nei rapporti con i cittadini non sono facoltative, ma condizione essenziale per la fiducia nei servizi pubblico-privati.

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