Geologia e ambiente: il premio Sigea 2025 a Sabrina Mugnos e Nicola Casagli
La Società Italiana di Geologia Ambientale (SIGEA-APS) ha annunciato i vincitori del prestigioso Premio SIGEA 2025 per la “Salvaguardia dell’ambiente naturale e antropizzato, la gestione responsabile del territorio e la prevenzione dei pericoli naturali”. Il riconoscimento, giunto alla sua quinta edizione, è stato conferito a Sabrina Mugnos e Nicola Casagli per il loro contributo alla divulgazione scientifica e alla prevenzione dei rischi. La cerimonia di premiazione si terrà il 18 settembre a Ferrara, nell’ambito dell’evento RemTech.
Sabrina Mugnos, l’esploratrice che racconta la Terra
Sabrina Mugnos, geologa, saggista e divulgatrice scientifica, viene premiata per aver reso accessibili al grande pubblico temi complessi legati alle Scienze della Terra. Come ha sottolineato il presidente nazionale di SIGEA-APS, Antonello Fiore, Mugnos ha saputo unire la sua esperienza sul campo, dalle esplorazioni nei paesaggi artici ai crateri della Tanzania, a una profonda capacità narrativa.
Giornalista freelance, ha affrontato temi che spaziano dalla geologia all’astronomia, dalla fisica alla meteorologia, offrendo una visione integrata del pianeta. Attraverso uno stile semplice ma autorevole, ha saputo trasmettere passione e consapevolezza, invitando il pubblico a comprendere le forze che modellano la Terra e a riflettere sulla propria posizione di fronte al suo “battito profondo”.
Nicola Casagli, una vita dedicata alla prevenzione del rischio idrogeologico
Il secondo riconoscimento va a Nicola Casagli, Professore di Geologia applicata presso l’Università degli Studi di Firenze. La SIGEA-APS premia il suo fondamentale apporto scientifico e il suo impegno nella prevenzione. A Casagli si deve la fondazione e la direzione della Cattedra UNESCO per la prevenzione e la gestione sostenibile del rischio idrogeologico, oltre che del Centro per la Protezione Civile dell’Università di Firenze.
Il professore si è distinto per aver coordinato attività di ricerca volte alla previsione e alla prevenzione dei rischi naturali, utilizzando tecnologie avanzate per il monitoraggio dei dissesti e la valutazione del rischio residuo. Con una comunicazione efficace e chiara, ha saputo far comprendere anche ai non addetti ai lavori gli aspetti salienti di fenomeni complessi, migliorando la percezione dei rischi naturali e la cultura della Protezione Civile. Le sue competenze lo hanno portato, inoltre, a ricoprire ruoli di prestigio come membro della Commissione Nazionale Grandi Rischi e Presidente dell’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale (OGS).
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