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Radiazioni solari e sicurezza dei voli: perché migliaia di Airbus A320 sono stati fermati

Radiazioni solari e sicurezza dei voli: perché migliaia di Airbus A320 sono stati fermati

Negli ultimi giorni è emerso un serio problema che riguarda la famiglia di aerei Airbus A320: secondo il costruttore, un’intensa attività di radiazioni solari può corrompere dati critici dei sistemi di controllo di volo. Il risultato: oltre 6.000 aerei lo scorso fine settimana sono stati fermati in tutto il mondo per aggiornamenti software e, in alcuni casi, sostituzione hardware.

Cosa è successo: l’incidente che ha acceso l’allarme

A fine ottobre, un aereo (della famiglia A320) ha subito un improvviso malfunzionamento: durante il volo, i comandi automatici hanno registrato una “picchiata” non voluta, costringendo l’equipaggio a un atterraggio di emergenza. Dalle verifiche è emerso che la causa — probabilmente — è stata un’ondata di intensa radiazione solare, in grado di “corrompere” i dati trasmessi al sistema di controllo degli elevatori e degli alettoni (l’unità ELAC).

Perché le radiazioni solari possono rappresentare un pericolo per i sistemi di volo

I voli ad alta quota espongono gli aerei a livelli di radiazione più elevati rispetto a quelli al suolo: le radiazioni cosmiche e le particelle solari possono aumentare sensibilmente. In condizioni di intensa attività solare, queste radiazioni possono interferire con componenti elettronici e software sensibili.

Studi recenti mostrano come, anche in assenza di particolari tempeste solari, a quote tipiche di crociera i livelli di radiazione possano aumentare in modo significativo rispetto al fondo cosmico.

Quando i sistemi critici di un aereo — come quelli di controllo del beccheggio — non sono adeguatamente “resistenti” a questi eventi, anche un singolo “evento di radiazione” può causare malfunzionamenti gravi.

Impatto globale

Il produttore, Airbus, ha annunciato il “richiamo” di circa 6.000 aeromobili della famiglia A320 (A319, A320, A321) per sostituire con urgenza il software vulnerabile alla radiazione solare. Per la maggior parte degli aerei l’intervento è stato rapido — un rollback software — ed è stato effettuato in poche ore con i disagi ridotti al minimo per compagnie aeree e passeggeri. In altri casi è stato invece necessario un intervento sull’hardware, con sostituzione di componenti del sistema di controllo, che ha comportato tempi di fermo più lunghi con cancellazioni di voli o ritardi. L’evento ha generato disagi su scala globale: ritardi e cancellazioni di voli, operazioni straordinarie di manutenzione, e una procedura urgente con priorità alla sicurezza piuttosto che alla regolarità.

Cosa cambia per il settore

Il settore dell’aviazione civile — compagnie, produttori e autorità di regolamentazione — dovrà tenere in considerazione i rischi legati al “weather spaziale” (radiazioni solari, particelle cosmiche) come fattore reale per la sicurezza, non solo come curiosità scientifica. Alcune ricerche accademiche già segnalano che l’esposizione a radiazioni a quote di crociera è significativamente superiore al solo fondo cosmico.

L’allarme sul problema degli A320 dovuto alle radiazioni solari ha acceso un faro su una vulnerabilità poco considerata ma potenzialmente critica: l’ambiente spaziale — particolarmente quando il Sole è attivo — può influire su sistemi di controllo di aerei civili. Quanto accaduto dimostra che, anche nel trasporto aereo di linea, occorre monitorare le condizioni “spaziali” insieme a quelle meteorologiche.

La rapidità con cui è stata reagita — con aggiornamenti software e, dove necessario, interventi hardware — conferma che la priorità è sempre la sicurezza dei passeggeri. Ma l’episodio potrebbe spingere l’intero settore a rivedere le procedure di progettazione e certificazione, considerando con maggiore attenzione i rischi ambientali aerei “esterni” come le radiazioni.

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