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Incentivi alle caldaie a gas e ritardi sulla direttiva UE case green: ambientalisti contro il Governo

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Incentivi alle caldaie a gas e ritardi sulla direttiva UE case green: ambientalisti contro il Governo

La Commissione Europea ha avviato una procedura di infrazione nei confronti dell’Italia per il mancato recepimento della direttiva case green e per non aver chiarito né attuato l’eliminazione graduale degli incentivi alle caldaie autonome a combustibili fossili, prevista entro il primo gennaio 2025. A commentare la decisione sono ARSE, Coordinamento FREE, Greenpeace, Kyoto Club, Legambiente e WWF Italia, che sottolineano come tale iniziativa non sia affatto sorprendente.

Il mancato impegno del Governo sulla transizione energetica

Secondo le associazioni ambientaliste, negli ultimi mesi il Governo ha mostrato un atteggiamento di chiusura nei confronti di una direttiva che punta su innovazione e transizione energetica. Un approccio che, se correttamente attuato, favorirebbe la tutela dell’ambiente, il contrasto alla crisi climatica e un risparmio concreto per famiglie e imprese.

In particolare, viene criticata la volontà del Governo di proseguire nel finanziamento delle caldaie a gas attraverso il Conto Termico 2.0, ancora attivo e destinato a essere sostituito dal Conto Termico 3.0 solo a dicembre. Una scelta che, secondo le associazioni, si pone in contrasto con due differenti direttive europee.

Le conseguenze

L’atteggiamento di ostinazione verso la direttiva casa green ha ora un costo significativo per l’Italia, coinvolta in una procedura di infrazione insieme a Ungheria ed Estonia. Per le organizzazioni ambientaliste si tratta di una pagina negativa per il Paese, che accusa ritardi evitabili in un settore cruciale come quello della transizione ecologica ed energetica.

Le richieste delle associazioni al Governo

ARSE, Coordinamento FREE, Greenpeace, Kyoto Club, Legambiente e WWF chiedono all’Esecutivo un’assunzione di responsabilità. Secondo le associazioni, è urgente colmare i ritardi accumulati e avviare senza ulteriori rinvii le procedure per il recepimento della direttiva.

Le richieste principali sono due:

1. Rispettare la scadenza del 26 maggio 2026 per il recepimento della direttiva case green.

2. Eliminare immediatamente qualsiasi forma di incentivazione alle caldaie a gas, allineando l’Italia agli obiettivi europei di decarbonizzazione.

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