Come una proteina aiuta le piante a resistere al caldo estremo
Un gruppo di ricercatori dell’Università di Verona, in collaborazione con l’Accademia delle Scienze di Pechino, ha recentemente pubblicato una scoperta fondamentale per l’agricoltura in ambienti estremamente caldi. Lo studio, pubblicato su Nature Communications, ha identificato una proteina fotosintetica che potrebbe migliorare la resistenza delle piante ai cambiamenti climatici.
Come la proteina Lhcb8 aiuta le piante
La proteina in questione, chiamata Lhcb8, è in grado di proteggere le piante dai danni causati da un’eccessiva esposizione alla luce solare. In condizioni di forte radiazione solare, le piante spesso subiscono stress che può ridurre la loro produttività. La proteina Lhcb8, però, migliora la gestione della luce solare, riducendo i danni e aumentando l’efficienza fotosintetica.
Un confronto tra diverse piante
I ricercatori hanno studiato il comportamento di due piante molto diverse tra loro: l’abete rosso delle fredde foreste nordiche e la Welwitschia del deserto del Namib. Entrambe queste piante, pur in ambienti completamente opposti, producono in grandi quantità la proteina Lhcb8, che si è rivelata fondamentale per la protezione dalle alte temperature e dall’intensa esposizione solare.
Implicazioni per l’agricoltura futura
La scoperta offre un’importante applicazione pratica per l’agricoltura. Infatti, le colture agricole che crescono in regioni con alti livelli di esposizione solare potrebbero beneficiare del trasferimento delle conoscenze acquisite. Con i cambiamenti climatici che pongono sfide sempre più grandi, l’applicazione di questi meccanismi naturali potrebbe aiutare a migliorare la produttività delle colture in ambienti difficili.
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