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Qualità della vita per fasce d’età 2025: al top Bolzano, Gorizia e Lecco

Bolzano

Qualità della vita per fasce d’età 2025: al top Bolzano, Gorizia e Lecco

L’edizione 2025 dell’indagine sulla Qualità della vita per fasce d’età del Sole 24Ore, presentata al Festival dell’Economia di Trento, mette in evidenza un’Italia sempre più divisa: da un lato il Nord Est e l’Emilia-Romagna, che dominano le classifiche per il benessere di anziani, giovani e bambini; dall’altro, il Mezzogiorno e le grandi città, ancora in difficoltà.

Nelle prime dieci posizioni delle tre classifiche, la macro-area del Nord Est compare ben 17 volte, a conferma di un sistema territoriale efficiente e capace di rispondere ai bisogni delle fasce più fragili e strategiche della popolazione.

Bolzano, Gorizia e Lecco: migliori città per anziani, giovani e bambini

Le prime posizioni delle classifiche premiano realtà capaci di offrire servizi mirati e condizioni di vita favorevoli:

Bolzano si posiziona al primo posto per gli over 65, grazie al basso consumo di farmaci per malattie croniche, all’alta spesa sociale per gli anziani e alla diffusione di biblioteche.

Gorizia, Capitale Europea della Cultura Transfrontaliera 2025, guida la classifica dedicata ai giovani (18-35 anni), eccellendo per eventi culturali, occupazione stabile e bassa età media al primo figlio.

Lecco conquista il podio per il benessere dei bambini (0-14 anni), distinguendosi per sport, competenze scolastiche e sicurezza.

Divari territoriali

Il quadro offerto dagli indici generazionali evidenzia forti disparità territoriali:

Il Sud Italia occupa le ultime posizioni: Trapani è fanalino di coda per gli anziani, Caltanissetta per i bambini.

Le grandi città faticano, soprattutto per i giovani: Roma è ultima (107ª), preceduta da Napoli (104ª), Milano (101ª) e Torino (90ª). Gli alti costi dell’abitare e l’instabilità lavorativa pesano in modo determinante.

Un’indagine sempre più completa e approfondita

Gli indici 2025 si basano su 15 parametri statistici per ciascuna fascia d’età (anziani, giovani e bambini), includendo per la prima volta:

La qualità delle relazioni familiari (presenza di parenti su cui contare)

La sicurezza percepita (timore di camminare al buio)

Gli incidenti stradali notturni (che coinvolgono spesso i giovani)

Il consumo di farmaci per l’obesità tra gli anziani

Questi nuovi indicatori aiutano a fotografare meglio le condizioni di vita nei diversi territori, pur con i limiti legati alla carenza di dati locali su alcune tematiche cruciali.

I trend nazionali: giovani in difficoltà, anziani sempre più soli

L’analisi storica dei dati rivela tendenze contrastanti:

Giovani: cala la disoccupazione giovanile (dal 13,4% all’11,8%), ma scendono anche le trasformazioni contrattuali a tempo indeterminato (-1,8%). Crescono i costi abitativi e diminuiscono i matrimoni e le imprese giovanili.

Bambini: salgono le competenze numeriche, ma peggiorano quelle alfabetiche (alunni con competenze non adeguate passano dal 38,5% al 40,1%). Aumentano i delitti contro minori (+6%).

Anziani: cresce il consumo di antidepressivi (+3,6%) e farmaci per malattie croniche (+1,6%), ma anche la speranza di vita (21,2 anni a 65 anni). Si ampliano le solitudini.

Focus adolescenti: tanta tecnologia, poca autonomia

Un sondaggio condotto da Save the Children ed Eumetra, incluso nell’indagine 2025, offre uno spaccato inedito sulla Generazione Alpha e i giovani della Gen Z (11-15 anni), visti attraverso gli occhi dei genitori.

I dati mostrano una scarsa autonomia nella vita quotidiana, ma una forte indipendenza digitale:

Solo il 33% usa i mezzi pubblici da solo, il 49,5% va a scuola senza accompagnamento.

Ma l’80% usa smartphone e tablet da solo, anche in tenera età.

Secondo Raffaela Milano (Save the Children), “L’autonomia è fondamentale per lo sviluppo dell’identità e la capacità di gestire le emozioni”.

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