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Il ghiaccio artico si scioglie più lentamente, ma non è una buona notizia

estati senza ghiaccio artico

Il ghiaccio artico si scioglie più lentamente, ma non è una buona notizia

Negli ultimi vent’anni, nonostante il continuo riscaldamento globale, lo scioglimento del ghiaccio marino artico ha subito un rallentamento. È quanto emerge da uno studio pubblicato sulla rivista Geophysical Research Letters da un gruppo di ricercatori dell’Università di Exeter.

I dati satellitari analizzati dal 1979 ad oggi mostrano che il ritmo di riduzione dell’estensione del ghiaccio, in particolare nel mese di settembre, è diminuito tra il 2005 e il 2024. Il decennio 2005-2014 ha registrato una perdita di 0,35 milioni di chilometri quadrati, mentre tra il 2015 e il 2024 la diminuzione è stata di 0,29 milioni di chilometri quadrati. Si tratta di un rallentamento compreso tra il 55 e il 63 percento rispetto ai decenni precedenti.

Una tregua apparente

Il rallentamento ha sorpreso alcuni osservatori, soprattutto considerando che l’Artico si sta riscaldando a un ritmo quasi quattro volte superiore rispetto alla media globale. Dall’inizio degli anni ’80, sono andati persi oltre 10.000 chilometri cubi di ghiaccio marino, pari a circa quattro miliardi di piscine olimpioniche.

Nel settembre 2012 si è toccato il minimo storico di estensione, con appena 3,41 milioni di chilometri quadrati. Questo aveva alimentato le ipotesi di un imminente Artico estivo completamente privo di ghiaccio.

Le cause del rallentamento

Il dottor Mark England, autore principale dello studio, spiega che il rallentamento è in realtà coerente con le simulazioni dei modelli climatici. Secondo l’esperto, si tratta di un effetto dovuto alla combinazione tra i cambiamenti climatici di origine antropica e le naturali fluttuazioni del clima.

Anche la dottoressa Gaëlle Veyssière, fisica del ghiaccio presso il British Antarctic Survey, ha sottolineato che questa pausa non rappresenta un’inversione di tendenza, ma solo una variazione temporanea. Il ghiaccio marino resta ben al di sotto dei livelli osservati negli anni ’80.

Quanto durerà ancora questa tregua

Secondo i ricercatori, esiste una probabilità del 50 percento che il rallentamento continui per altri cinque anni, e una probabilità del 25 percento che si estenda fino a un decennio. Tuttavia, questa fase non durerà per sempre. Una volta terminata, potrebbe seguire un periodo di scioglimento ancora più rapido.

I modelli climatici suggeriscono che fenomeni simili possano ripetersi più spesso in futuro, a causa delle variazioni naturali del clima. Tuttavia, senza l’influenza umana, è probabile che in questo periodo il ghiaccio marino sarebbe aumentato.

Artico senza ghiaccio

Per spiegare visivamente il fenomeno, il dottor England ha citato l’esempio di una palla che rotola giù da una collina: la collina rappresenta il cambiamento climatico, mentre la palla, pur incontrando ostacoli temporanei, continua inevitabilmente la sua discesa. Anche se il percorso non è lineare, la direzione resta la stessa.

Il messaggio finale degli esperti è chiaro: il rallentamento osservato non è un segnale di miglioramento, ma solo una tregua temporanea in un contesto di cambiamento climatico che continua ad avanzare.

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