Record di nidi di tartaruga Caretta Caretta in Sicilia: segno del clima che cambia
Una notizia entusiasmante arriva dalle coste siciliane, dove il WWF ha registrato un numero record di nidi di Caretta Caretta dall’inizio della stagione delle deposizioni. Il network Tartarughe Marine del WWF, coordinato dalla biologa Oleana Prato, ha censito e messo in sicurezza ben oltre 200 nidi, un traguardo storico che supera ogni precedente. Solo nelle ultime ore, sono stati individuati 6 nuovi nidi tra le province di Ragusa, Siracusa e Messina, contribuendo a questo incredibile risultato.
Una distribuzione geografica ampia grazie al volontariato
La provincia di Siracusa si conferma la più prolifica con 83 nidi, seguita da Ragusa (47), Agrigento (41), Trapani (14), Messina (10), Catania (9) e Palermo (4). Questo successo è il frutto dell’instancabile lavoro dei volontari WWF e delle associazioni locali. “Sono numeri straordinari e si deve dire grazie a tutti i volontari del WWF e alle associazioni locali che hanno reso possibile tutto questo”, afferma Oleana Prato, coordinatrice del Progetto Tartarughe Marine WWF in Sicilia.
Consapevolezza crescente e nuovi areali di nidificazione
Secondo Laura Pintore, Marine Life Expert WWF Italia, l’aumento delle nidificazioni è “una bellissima notizia, frutto sicuramente dell’aumento della sensibilità delle persone, dei turisti, degli operatori balneari”. Molti nidi che in passato sfuggivano al censimento, oggi vengono individuati grazie all’impegno dei volontari e alla maggiore collaborazione dei lidi.
Tuttavia, c’è un altro aspetto da considerare: l’estensione dell’areale di nidificazione. Si stanno registrando nidi in aree dove prima non ve n’era traccia, come nel Tirreno settentrionale, in Toscana e persino in Liguria. Questo fenomeno potrebbe essere una delle due facce della medaglia, legata al cambiamento climatico o a condizioni non più idonee in altre aree del Mediterraneo a causa dell’urbanizzazione delle coste. Le tartarughe, come sempre, si stanno adattando.
Questo record non è solo una vittoria per la conservazione delle tartarughe marine, ma anche un potente promemoria dell’impatto dei cambiamenti climatici sul nostro ecosistema.
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