Record di temperature globali ed europee: rischi e conseguenze del decennio più caldo di sempre
Negli ultimi anni, le temperature globali ed europee hanno raggiunto livelli record, evidenziando un’accelerazione del riscaldamento climatico senza precedenti. Secondo i dati ufficiali dell’Agenzia Europea per l’Ambiente (EEA), il decennio 2015-2024 è il più caldo mai registrato, con impatti significativi sulle condizioni ambientali, economiche e sociali.
Temperature globali: il decennio più caldo di sempre
Tra il 2015 e il 2024, la temperatura media globale ha superato quella del periodo preindustriale (1850-1900) di circa 1,24-1,28 °C, con l’anno 2024 che si colloca al primo posto per il riscaldamento più forte, segnando un’anomalia termica tra 1,51 e 1,60 °C. Questo trend evidenzia la crisi climatica in atto e la necessità di azioni rapide per contenere l’aumento della temperatura.
Europa: riscaldamento superiore alla media globale
L’Europa ha registrato un riscaldamento ancora più marcato rispetto alla media mondiale. Nel decennio considerato, la temperatura media delle terre emerse europee è aumentata tra 2,19 e 2,26 °C rispetto all’era preindustriale, con il 2024 che ha toccato nuovi massimi storici, tra 2,85 e 3,01 °C in più. Le regioni più colpite sono l’Europa orientale, la Scandinavia e la penisola iberica orientale.
Conseguenze degli aumenti termici
L’aumento delle temperature è correlato a effetti devastanti come:
- Ondata di calore e siccità più frequente e intensa;
- Scioglimento accelerato dei ghiacciai e innalzamento del livello del mare;
- Eventi meteorologici estremi come tempeste e alluvioni sempre più violenti;
- Impatto su agricoltura, biodiversità e salute umana, compromettendo la sicurezza alimentare e aumentando i rischi sanitari.
Prospettive future e scenari climatici
Le proiezioni climatiche al 2100 indicano che, senza riduzioni significative nelle emissioni di gas serra, la temperatura globale potrebbe aumentare fino a 5,7 °C sopra i livelli preindustriali. Per l’Europa, l’incremento potrebbe variare tra 4,1 e 8,5 °C, con aumenti più elevati previsto per le regioni nordorientali e interne del Mediterraneo.
Gli scenari più ottimistici prevedono un contenimento dell’aumento tra 1,5-2 °C grazie a tagli drasticissimi delle emissioni e raggiungimento delle emissioni nette zero entro metà secolo.
L’importanza della decarbonizzazione e della resilienza
Per limitare i danni e mantenere il riscaldamento entro limiti sostenibili, è fondamentale:
- Accelerare la transizione verso fonti di energia rinnovabile;
- Implementare misure di adattamento e resilienza per territori e comunità vulnerabili;
- Promuovere un uso efficiente delle risorse e un’economia circolare;
- Rafforzare la cooperazione internazionale per impegni climatici ambiziosi.
Share this content: