Auto elettriche, la rete italiana cresce: 70mila colonnine ma resta l’urgenza di norme più snelle
Al 30 settembre, la rete di ricarica italiana conta 70.272 punti pubblici, in aumento di 2.711 unità nel terzo trimestre e di 9.933 negli ultimi 12 mesi, secondo il monitoraggio di Motus-E. La rete autostradale registra 1.274 punti di ricarica, con l’86% di tipo veloce in corrente continua e il 63% oltre 150 kW. Attualmente, il 48% delle aree di servizio autostradali è dotato di infrastrutture di ricarica.
Tra le regioni, la Lombardia guida la classifica con 14.242 punti installati, seguita da Lazio, Piemonte, Veneto ed Emilia-Romagna. Tra le province, Roma è prima con 5.881 punti, seguita da Milano, Napoli, Torino e Brescia.
Sfide e criticità del settore
Nonostante i progressi, l’allaccio alla rete dei nuovi punti di ricarica è diminuito dal 18% del terzo trimestre 2024 al 14% del 2025. Gli operatori segnalano difficoltà legate a iter autorizzativi complessi e normative poco snelle, che rallentano lo sviluppo delle infrastrutture.
L’iniziativa “Ricaricare l’Italia”
Per affrontare queste sfide, Motus-E ha lanciato l’iniziativa “Ricaricare l’Italia: manifesto per un’infrastruttura strategica per il Paese”. Il manifesto propone cinque azioni chiave:
1. Riduzione dei costi di approvvigionamento energetico per rendere la ricarica più competitiva.
2. Interventi normativi e regolatori per semplificare la connessione delle infrastrutture e applicare le direttive europee sulla decarbonizzazione dei trasporti.
3. Copertura completa delle reti autostradali per garantire mobilità efficiente su tutto il territorio.
4. Concessioni di suolo più lunghe (20 anni) per stabilizzare gli investimenti.
5. Governance centralizzata e strumenti di monitoraggio per coordinare dati e scenari tra tutti gli stakeholder.
Mobilità elettrica capillare e sostenibile
Il settore della ricarica elettrica italiana continua a crescere, ma la collaborazione tra istituzioni, industria e operatori privati è essenziale per completare la rete e supportare la transizione verso la mobilità sostenibile. Solo con interventi mirati sarà possibile garantire infrastrutture efficienti e accessibili in tutto il Paese.
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