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Frenata delle rinnovabili nel secondo trimestre: a rischio gli obiettivi UE

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Frenata delle rinnovabili nel secondo trimestre: a rischio gli obiettivi UE

Dopo un 2024 da record, il mercato delle energie rinnovabili in Italia segna una battuta d’arresto. Il primo semestre del 2025 si chiude con circa 3 gigawatt di nuova potenza installata, di cui appena 1,1 GW nel secondo trimestre, – 29% rispetto allo stesso periodo del 2024. A pesare sono soprattutto la mancanza di una normativa stabile, i continui ritardi nei decreti attuativi e la scarsità di incentivi chiari e continuativi.

Secondo i dati diffusi dall’Osservatorio FER di ANIE Rinnovabili, basati su fonti Terna, il rallentamento interessa quasi tutti i segmenti del settore, con l’unica eccezione rappresentata dagli impianti utility scale di media dimensione.

Il fotovoltaico resta in testa, ma perde slancio

Il fotovoltaico continua a rappresentare la fetta più consistente del nuovo installato, ma i ritmi di crescita sono in calo. Tra aprile e giugno sono stati aggiunti 1.092 MW di nuova capacità solare, un dato in discesa del 25% rispetto allo stesso periodo del 2024 e del 18% rispetto al trimestre precedente.

Nel secondo trimestre sono stati allacciati 55.341 nuovi impianti solari, così suddivisi:

30% di piccola taglia (fino a 20 kW)

31% nel segmento commerciale e industriale (20 kW – 1 MW)24% utility scale (da 1 MW a 10 MW)

5% large utility scale (oltre 10 MW)

Il segmento utility scale è l’unico in crescita rispetto al secondo semestre 2024, con un incremento del 13%. Tutti gli altri registrano forti contrazioni: il residenziale cala del 23%, il C\&I del 31% e i grandi impianti del 48%.

Crollano anche eolico, idroelettrico e bioenergie

Il rallentamento non riguarda solo il fotovoltaico. Gli altri settori delle rinnovabili elettriche mostrano segnali ancora più marcati di difficoltà.

Nel secondo trimestre 2025 sono stati installati:

84 MW di nuova capacità eolica, in calo del 55% sia su base trimestrale che annuale

5 MW di nuova capacità idroelettrica, -40% rispetto allo stesso trimestre del 2024

2 MW da bioenergie, in calo del 61% anno su anno

Nel caso dell’eolico, il 96% della nuova potenza proviene da soli due progetti utility scale nel Sud Italia: 68 MW a Foggia e 18 MW a Potenza. Il comparto idroelettrico ha visto l’attivazione di 15 piccoli impianti, con un’unica eccezione in Valle d’Aosta da 1,35 MW. Le regioni più attive in questo ambito sono state Valle d’Aosta, Piemonte e Toscana.

Anche le bioenergie arrancano: sono stati avviati 14 impianti sotto il megawatt, con Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna in testa per potenza installata.

Le cause del rallentamento

Le difficoltà del settore sono attribuibili a diversi fattori, in primis le complesse procedure autorizzative e i ritardi nelle connessioni alla rete. A ciò si aggiunge l’instabilità normativa, che rende difficile pianificare investimenti a lungo termine.

Strumenti come il Reddito Energetico, il CACER e il Piano Transizione 5.0 non stanno ancora mostrando effetti significativi sul mercato. La mancata pubblicazione del Conto Termico 3.0, fermo da oltre un anno, complica ulteriormente il quadro. Inoltre, la prevista riduzione delle detrazioni fiscali per gli impianti domestici dal 50% al 36% nel 2026 potrebbe deprimere ulteriormente il mercato residenziale.

Quali prospettive per la seconda metà dell’anno

Secondo ANIE Rinnovabili, se il trend attuale dovesse proseguire, l’Italia rischia di chiudere il 2025 con meno di 6 GW di nuova capacità installata. Un risultato ben al di sotto dei 7,2 GW fissati dal DM Aree Idonee.

Al 30 giugno il numero totale di impianti rinnovabili in esercizio in Italia era di 2.006.706, per una potenza complessiva pari a 79,36 GW.

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