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Nel 2025 le rinnovabili superano il carbone: sorpasso storico per la lotta alla crisi climatica

Nel 2025 le rinnovabili superano il carbone: sorpasso storico per la lotta alla crisi climatica

Nel primo semestre del 2025, le fonti rinnovabili hanno generato più elettricità del carbone a livello globale. A confermarlo è l’ultimo rapporto del think tank energetico Ember, che analizza l’evoluzione del mix elettrico mondiale. Un risultato senza precedenti che segna un punto di svolta nella transizione energetica globale.

L’energia solare ed eolica ha coperto l’intero incremento della domanda elettrica mondiale, contribuendo anche a ridurre la produzione da fonti fossili. Questo cambiamento strutturale potrebbe rappresentare l’inizio della fine dell’era del carbone come fonte dominante di energia elettrica.

Crescita della domanda elettrica

Nel primo semestre dell’anno, la domanda globale di elettricità è aumentata di 369 TWh, pari a un +2,6%. Si tratta di un ritmo più contenuto rispetto allo stesso periodo del 2024, grazie a un rallentamento industriale in Cina e India e a condizioni climatiche meno estreme.

A soddisfare l’aumento della domanda sono state quasi interamente le fonti rinnovabili. In particolare:

L’energia solare ha registrato un incremento record di 306 TWh (+31%), contribuendo da sola all’83% dell’aumento totale della domanda

L’eolico è cresciuto di 97 TWh (+7,7%)

La produzione da fonti rinnovabili ha così raggiunto 5.072 TWh, superando i 4.896 TWh prodotti dal carbone.

Il mix energetico globale si sta trasformando

Il sorpasso delle rinnovabili sul carbone ha portato la quota complessiva delle fonti pulite (solare, eolico, idroelettrico, bioenergie e nucleare) al 34,3% della produzione mondiale di elettricità. Solare ed eolico rappresentano ormai rispettivamente l’8,8% e il 9,2% del mix globale.

Tuttavia, il progresso non è stato uniforme:

In Cina, la generazione da fonti fossili è scesa del 2%, grazie a un’espansione solare senza precedenti (oltre 380 GW installati nel semestre)

In India, le emissioni sono diminuite con un calo del carbone del 3,1% e del gas del 34%, sostenuto dalla crescita delle rinnovabili

In Stati Uniti e Unione Europea, invece, la produzione fossile è aumentata a causa di un aumento della domanda e di condizioni climatiche meno favorevoli per eolico e idroelettrico

Idroelettrico in calo, nucleare in crescita

Il settore idroelettrico ha registrato un calo globale del 2% (-42 TWh), penalizzato dalla siccità in diverse regioni come Europa, Russia, Turchia, Cina e Brasile. Al contrario, l’energia nucleare ha mostrato una ripresa con un incremento di 33 TWh (+2,5%), sostenuta soprattutto dalla regione asiatica.

Il nucleare ha mantenuto stabile la sua quota nel mix elettrico globale al 9,1%, contribuendo alla diversificazione delle fonti a basso impatto climatico.

Emissioni in calo grazie alle rinnovabili

La crescita delle rinnovabili ha avuto un impatto diretto sulle emissioni globali del settore elettrico, che sono diminuite dello 0,2%. Secondo Ember, senza l’espansione di solare ed eolico le emissioni sarebbero aumentate di quasi il 4%.

Le riduzioni maggiori si sono registrate in:

India: -3,6%

Cina: -1,7%

Negli Stati Uniti (+4,3%) e in Europa (+4,8%) si è invece assistito a un aumento delle emissioni a causa della maggiore dipendenza temporanea da carbone e gas.

Verso il picco del carbone: il 2025 come anno di svolta

Il rapporto di Ember descrive il 2025 come un anno potenzialmente storico: il punto di massimo per il carbone e l’inizio di una nuova era guidata da solare ed eolico.

Sonia Dunlop, CEO del Global Solar Council, ha sottolineato l’importanza del momento: “Il sorpasso sul carbone è un risultato storico, ma per renderlo permanente occorre accelerare su investimenti e infrastrutture”.

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