Rinviata la tassa sulle emissioni navali: le “minacce” di Trump bloccano il piano dell’IMO
Una battuta d’arresto significativa per la transizione ecologica globale: la proposta dell’Organizzazione Marittima Internazionale (IMO) per tassare le emissioni di carbonio delle navi mercantili è stata rinviata di almeno un anno. Un rallentamento che porta la firma della diplomazia aggressiva degli Stati Uniti guidati da Donald Trump, che ha esercitato forti pressioni su diversi Paesi membri, minacciando ritorsioni commerciali, dazi, e restrizioni sui visti.

Sistema globale per tassare il carbonio delle navi
Il piano, denominato Net-Zero Framework, era stato approvato in via preliminare ad aprile. Prevedeva una tassa sulle emissioni da applicare ai proprietari delle navi per ridurre del 20-30% i gas serra entro il 2030 e raggiungere emissioni nette zero entro il 2050. Secondo le stime, avrebbe potuto generare fino a 10 miliardi di dollari all’anno per finanziare flotte più sostenibili e carburanti alternativi.
Emissioni marittime
Attualmente, il trasporto marittimo è responsabile di circa il 3% delle emissioni globali di gas serra. Ma senza interventi, questa percentuale potrebbe salire fino al 10% entro metà secolo, secondo le proiezioni dell’IMO e di altri organismi scientifici. La proposta di tassazione globale si inseriva in un contesto di crescente urgenza climatica, anche in vista della COP30, prevista il mese prossimo in Brasile.
Spaccatura geopolitica sul clima
Durante la seconda sessione straordinaria del Comitato per la protezione dell’ambiente marino dell’IMO, tenutasi a Londra dal 14 al 17 ottobre, le divisioni sono emerse chiaramente. 57 Paesi hanno votato per il rinvio, 49 si sono opposti e 21 si sono astenuti. A spingere per il blocco, oltre agli Stati Uniti, c’erano anche Arabia Saudita, Emirati Arabi Uniti, Singapore e altri esportatori di petrolio, preoccupati per le ripercussioni economiche della misura.
L’Europa perde una battaglia chiave sul clima
Il rinvio rappresenta una sconfitta diplomatica per l’Unione Europea, da tempo sostenitrice di un meccanismo globale per la decarbonizzazione della navigazione. L’adozione del piano sarebbe stata una prima storica forma di tassazione internazionale sulle emissioni, con un impatto potenzialmente rivoluzionario sull’intero settore dei trasporti.
Il segretario di Stato americano Marco Rubio ha commentato: “Questa è un’altra grande vittoria per il presidente Trump”.
Lo sguardo verso la COP30
Il dossier verrà riesaminato nel corso del 2026, ma con tempistiche che rischiano di compromettere gli obiettivi climatici globali. La discussione potrebbe essere rilanciata alla COP30, dove si attende un confronto acceso tra i blocchi geopolitici. L’esito della conferenza sarà decisivo per capire se il trasporto marittimo riuscirà ad allinearsi alla traiettoria di neutralità climatica al 2050.
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