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Italia a rischio idrogeologico: soluzioni e strategie della Seconda Giornata Nazionale

Italia a rischio idrogeologico: soluzioni e strategie della Seconda Giornata Nazionale

L’Italia, con la sua varietà morfologica e climatica, è particolarmente vulnerabile ai fenomeni franosi e alluvionali. Con un territorio altamente antropizzato e densamente popolato, i rischi legati al dissesto idrogeologico sono in continua crescita. Il paese si trova a fare i conti con il deterioramento progressivo delle risorse naturali e il costante aumento di eventi meteorologici estremi, aggravati dal cambiamento climatico. Negli ultimi 25 anni, l’Italia ha speso quasi 20 miliardi di euro in interventi di prevenzione, ma il fabbisogno di risorse aggiuntive resta molto alto, con una richiesta di altri 9,3 miliardi di euro per opere già in fase istruttoria.

Le aree a rischio

Secondo i dati dell’ISPRA, circa 6,8 milioni di italiani vivono in aree a rischio alluvionale medio e 2,4 milioni in zone a rischio elevato. Le stime parlano di 2,1 milioni di edifici situati in aree vulnerabili a inondazioni, una situazione che coinvolge circa il 15% della popolazione e del patrimonio edilizio nazionale. La seconda giornata nazionale della prevenzione e mitigazione del rischio idrogeologico si propone come un momento cruciale per sensibilizzare l’opinione pubblica e i decisori politici sul bisogno urgente di affrontare queste problematiche.

La giornata nazionale

L’evento, che si terrà il 14 maggio presso l’Acquario Romano di Roma, è stato organizzato dal Consiglio Nazionale degli Ingegneri (CNI), dal Consiglio Nazionale dei Geologi (CNG) e dalla Fondazione Inarcassa. Il tema centrale della giornata sarà il rafforzamento delle politiche di prevenzione e la mitigazione del rischio idrogeologico, non solo tramite opere strutturali ma anche attraverso una pianificazione strategica coordinata tra tutti i livelli di governo.

Gli obiettivi

Il principale obiettivo dell’incontro è quello di discutere soluzioni concrete per affrontare il dissesto idrogeologico e promuovere un sistema di gestione più efficiente e snello delle risorse destinate alla prevenzione. La giornata vedrà la partecipazione di esperti, policy maker e tecnici che approfondiranno i temi legati alla gestione del rischio idrogeologico e alle nuove metodologie di intervento.

Durante l’evento, gli esperti discuteranno diversi aspetti legati alla prevenzione del rischio idrogeologico, con particolare attenzione alla manutenzione e al monitoraggio costante del territorio. In un contesto di crescente vulnerabilità, è essenziale adottare un approccio integrato e innovativo alla gestione del rischio.

Progettazione e implementazione

Secondo Angelo Domenico Perrini, presidente del CNI, uno degli aspetti cruciali per contrastare il dissesto è la capacità di progettazione degli interventi. È necessario adottare processi più rapidi per l’autorizzazione dei lavori e garantire un continuo aggiornamento delle competenze tecniche. L’attuazione di politiche incisive mirate a limitare il consumo del suolo, insieme a una gestione ottimizzata delle risorse finanziarie, rappresenta una priorità.

Prevenzione

Andrea De Maio, presidente della Fondazione Inarcassa, sottolinea l’importanza di un coinvolgimento attivo delle comunità locali. Il rafforzamento delle politiche di prevenzione e l’attuazione di una strategia condivisa tra le istituzioni e i cittadini sono fondamentali per proteggere il territorio e ridurre il rischio di catastrofi future. È essenziale che ogni intervento si basi su una visione a lungo termine e che venga attuata una governance più coordinata e omogenea delle politiche di difesa del suolo.

Pianificazione strategica

Un altro punto fondamentale della giornata sarà la discussione sulle migliori pratiche per la pianificazione e la gestione del rischio idrogeologico. Oltre agli interventi strutturali, sarà posta grande attenzione alla regolamentazione e alla pianificazione strategica a livello nazionale e locale.

L’evento si concentrerà anche sulle metodologie più recenti e sugli strumenti di programmazione necessari per implementare efficacemente le misure di prevenzione e mitigazione del rischio. L’adozione di tecnologie innovative e l’integrazione di dati territoriali nella pianificazione potranno contribuire a migliorare la gestione del rischio idrogeologico.

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