Riso Basmati contaminato: il test Altroconsumo rivela aflatossine e pesticidi nei prodotti venduti in Italia
Profumato, leggero e simbolo della cucina internazionale, il riso Basmati è molto apprezzato dai consumatori italiani. Tuttavia, un recente test di Altroconsumo su otto prodotti disponibili nei supermercati italiani ha evidenziato risultati preoccupanti. Nessun campione ha raggiunto un livello qualitativo accettabile e in cinque prodotti sono state trovate aflatossine, con un caso di superamento dei limiti di legge.
Originario di India e Pakistan, il Basmati è noto per aroma e raffinatezza, ma le analisi hanno rivelato che la qualità dichiarata non sempre corrisponde alla realtà. Oltre alle micotossine, diversi campioni presentano residui di pesticidi, inclusi principi attivi non ammessi nell’Unione Europea.
Aflatossine oltre soglia e pesticidi vietati: i risultati del test
Il campione più critico è risultato essere il riso Basmati Curtiriso, in cui le quantità di aflatossina B1 superano il limite di legge pari a 2 μg/kg. Oltre a questa, sono state rilevate anche altre aflatossine come B2, G1 e G2. Anche se negli altri campioni i livelli sono inferiori ai limiti, restano comunque non trascurabili per i consumatori abituali.
Le analisi di laboratorio hanno inoltre individuato la presenza di pesticidi in quasi metà dei prodotti testati. Tutti rientrano nei limiti normativi, ma in diversi casi si tratta di sostanze vietate nell’Unione Europea e ancora utilizzate nei paesi di origine.
Alcuni pesticidi rilevati sono classificati come interferenti endocrini dall’Anses o come sostanze cancerogene, mutagene o tossiche per la riproduzione dall’Unione Europea. Pur in quantità ridotte, la loro presenza solleva dubbi sulla reale sicurezza del riso importato.
Le segnalazioni del sistema RASFF e il problema strutturale delle importazioni
Il Sistema di Allerta Rapido Europeo (RASFF) ha registrato 66 casi di contaminazione del riso Basmati nei primi sei mesi del 2025, soprattutto da India e Pakistan. Le cause principali riguardano pesticidi vietati e aflatossine oltre soglia. In media, una partita viene bloccata o ritirata ogni tre giorni ai confini europei.
Questi dati delineano un problema strutturale. L’Ente Nazionale Risi lo definisce intollerabile e chiede regole di reciprocità più rigorose per i paesi esportatori verso l’Europa.
Come orientare gli acquisti: i consigli di Altroconsumo
Alla luce dei risultati, Altroconsumo invita i consumatori a verificare attentamente le etichette e a prestare attenzione alla provenienza. È consigliabile limitare il consumo di Basmati importato e alternarlo con varietà italiane aromatiche, che offrono caratteristiche simili ma provengono da filiere più controllate.
Tra le alternative consigliate:
Apollo, varietà italiana a chicco lungo e aromatico, coltivata principalmente in Piemonte e Sardegna, con ottima tenuta in cottura e note aromatiche vicine ai risi orientali.
Fragrance, uno dei primi risi aromatici italiani, dal chicco lungo e particolarmente affusolato, con fragranza simile al sandalo, ideale per contorni e insalate.
Iarim, riso aromatico italiano dal profumo di fiori bianchi e consistenza ben sgranata, perfetto per piatti internazionali e cotture pilaf.
Consigli di conservazione per ridurre i rischi anche a casa
Anche la conservazione domestica gioca un ruolo fondamentale nella sicurezza alimentare. È importante, sottolineano gli esperti di Altroconsumo, evitare ambienti caldi e umidi e conservare il riso in un luogo asciutto, lontano da fonti di calore. Una corretta conservazione aiuta a limitare lo sviluppo di muffe e a mantenere il prodotto sicuro più a lungo.
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