La Russia potrebbe pagare un maxi-risarcimento da 37 miliardi per i danni climatici della guerra
La Russia potrebbe essere obbligata a versare oltre 37 miliardi di euro all’Ucraina per i danni climatici provocati dall’invasione iniziata nel 2022. Si tratterebbe del primo caso al mondo in cui uno Stato viene chiamato a rispondere delle emissioni e degli impatti ambientali generati da un conflitto armato.
Il Register of Damage for Ukraine, istituito dal Consiglio d’Europa, inizierà ad accettare richieste relative al clima nei prossimi mesi. L’Ucraina prevede di presentare ufficialmente la sua domanda di risarcimento all’inizio del 2026.

Emissioni di guerra: l’impatto sul clima globale
Secondo l’Initiative on Greenhouse Gas Accounting of War (IGGAW), l’invasione russa ha generato emissioni equivalenti a 236,8 milioni di tonnellate di anidride carbonica. L’impatto stimato comprende:
la distruzione di circa tre milioni di ettari di foreste ucraine
la perdita di 1,7 milioni di tonnellate annue di capacità di assorbimento del carbonio
incendi che hanno colpito 1,3 milioni di ettari di campi e boschi
il consumo di 18 milioni di tonnellate di carburante da parte delle forze militari
la distruzione di strutture petrolifere e del gas
l’impiego massiccio di acciaio e cemento per le fortificazioni
Le emissioni complessive equivalgono a quelle annuali congiunte di Austria, Ungheria, Repubblica Ceca e Slovacchia.
Il costo sociale del carbonio: 43,8 miliardi di dollari
L’IGGAW ha stimato che l’insieme degli impatti generati dalla guerra porta il costo sociale del carbonio a 43,8 miliardi di dollari, pari a circa 37,74 miliardi di euro. Si tratta di una valutazione che considera i danni ambientali, sanitari, economici e sulla biodiversità derivanti dalle emissioni e dalla distruzione degli ecosistemi.
L’Ucraina, pur rappresentando meno del 6% della superficie europea, ospita un terzo della biodiversità del continente. La guerra ha aumentato la pressione su oltre mille specie minacciate tra animali, piante e funghi.
Un precedente nel diritto internazionale
Gli esperti definiscono questo procedimento un passo senza precedenti, destinato a stabilire un nuovo principio: gli Stati potrebbero essere ritenuti responsabili dei danni climatici causati dalle loro azioni belliche.
Secondo Lennard de Klerk, autore principale del rapporto IGGAW, la documentazione raccolta costituirà la base della richiesta di risarcimento dell’Ucraina. Il diritto internazionale, afferma l’esperto, prevede già meccanismi che permettono di attribuire responsabilità climatiche in caso di danni accertati.
Le istituzioni internazionali che sostengono la richiesta ucraina
Nel 2022 l’Assemblea generale dell’ONU ha stabilito che la Russia deve risarcire l’Ucraina per i danni causati dalla guerra. A seguire, il Consiglio d’Europa ha creato il Register of Damage for Ukraine, che oggi raccoglie più di 9.700 richieste personali relative a sfollamenti forzati, distruzione di abitazioni e perdite economiche.
Un ulteriore sostegno alla causa arriva dalla recente pronuncia della Corte internazionale di giustizia, che ha riconosciuto l’ambiente pulito, sano e sostenibile come diritto umano fondamentale, al pari dell’acqua, del cibo e dell’alloggio.
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