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San Pietro diventa smart: meno emissioni, più sostenibilità

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San Pietro diventa smart: meno emissioni, più sostenibilità

Un sistema intelligente per il monitoraggio della qualità dell’aria, un programma di riduzione delle emissioni, interventi di efficientamento energetico e la promozione di stili di vita sostenibili: sono questi i pilastri del progetto ambientale avviato nel 2022 dalla Fabbrica di San Pietro in Vaticano. Una trasformazione profonda, pensata per affrontare la crisi climatica in chiave di ecologia integrale, nel pieno rispetto della monumentalità del sito.

Un progetto nato dalla Laudato Sì

L’iniziativa nasce a dieci anni dalla pubblicazione dell’enciclica “Laudato Sì” di Papa Francesco, che ha posto le basi per un nuovo approccio alla custodia del Creato. Il progetto della Fabbrica di San Pietro si inserisce pienamente in questa visione, promuovendo soluzioni concrete che uniscono tecnologia, cultura e spiritualità ambientale, con i primi risultati che sono stati presentati questa mattina in Vaticano.

Diagnosi energetica e ambientale della Basilica

Condotta in collaborazione con ENEA, Politecnico di Milano e Università di Bari “Aldo Moro”, la “diagnosi delle risorse”, ha analizzato materiali, consumi idrici e flussi energetici della Basilica e degli edifici adiacenti, tra cui il Palazzo della Canonica, Santa Marta e lo Studio del Mosaico. Ne sono emerse azioni mirate per ridurre sprechi, consumi e rifiuti: dalla raccolta differenziata all’eliminazione della plastica monouso.

Interventi di efficientamento energetico

Il Politecnico di Milano ha progettato interventi di efficientamento impiantistico e bioclimatico compatibili con l’architettura storica, come:

Installazione di pompe di calore

Sostituzione dell’illuminazione con LED ad alta resa cromatica

Ventilazione naturale e ventilazione meccanica controllata

Sistemi waterloop per riscaldamento/raffreddamento

I risultati stimati sono significativi:

−43% nei consumi energetici

−62% nelle emissioni di CO₂

Modello replicabile per altri siti culturali

Il progetto è stato definito un modello replicabile anche per altri siti religiosi, storici e culturali, in Italia e nel mondo. Le soluzioni adottate permettono di conciliare tutela del patrimonio con la transizione ecologica, rendendo la Basilica di San Pietro una vera “casa comune a impatto zero” per milioni di visitatori.

Contributo scientifico e l’approccio One Health

Il Comitato scientifico del progetto, coordinato da Walter Ganapini, ha validato le metodologie di analisi e monitora i risultati. Inoltre, promuove la formazione e il dialogo attraverso strumenti informativi coerenti con l’Agenda 2030 e l’approccio One Health, che unisce salute umana, animale e ambientale.

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