85 scienziati smontano il rapporto Trump sul clima: “Ridicolizza la scienza”
Un gruppo di 85 scienziati ha pubblicato un documento di 440 pagine che confuta in modo netto il rapporto del Dipartimento dell’Energia USA del luglio 2025, sostenuto dall’amministrazione Trump, che mette in dubbio il consenso scientifico sul cambiamento climatico di origine antropica.
Il rapporto Trump sostiene che le temperature USA non stanno salendo e che gli eventi estremi non aumentano, minimizzando anche l’acidificazione degli oceani e promuovendo un falso progresso agricolo grazie alla CO2. Ma secondo gli esperti, la pubblicazione è basata su studi screditati e travisamenti dei dati, omettendo la revisione paritaria e manipolando le prove per rafforzare una narrativa negazionista.
Critiche scientifiche e dati oggettivi
Andrew Dessler, climatologo della Texas A&M University e coautore della confutazione, definisce il rapporto “una ridicolaggine scientifica”, evidenziando teorie rigettate e bias confermativi. Gli scienziati sottolineano che i segnali del riscaldamento globale antropico sono chiaramente visibili nei dati storici, e che gli effetti della CO2 non sono neutri o positivi quando considerati nel loro complesso, con impatti negativi su produzione agricola e oceani.
Le conseguenze politiche e ambientali della legge “The Big Beautiful Bill”
Sostenuto da Trump, questo maxi provvedimento abolisce incentivi per le energie pulite e apre territori sensibili a nuove estrazioni di idrocarburi. Gli USA sono usciti dall’Accordo di Parigi e stanno esportando la loro politica energetica favorendo il gas naturale liquefatto a livello internazionale, contraddicendo gli sforzi globali per contenere le emissioni.
Perché questo dibattito è cruciale
Il confronto scientifico-politico è al centro della lotta globale contro il riscaldamento climatico. Smascherare la disinformazione e sostenere dati rigorosi è essenziale per pianificare azioni efficaci e salvare ecosistemi fragili.
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