Antartide: la verità sullo scioglimento del ghiaccio, uno studio sui venti ribalta tutto
Una convinzione scientifica di lunga data sulla perdita di ghiaccio nell’Antartide occidentale è stata messa in discussione da uno studio rivoluzionario. Secondo una ricerca dell’Università di Washington, pubblicata su Nature Geoscience, non sono i venti occidentali, ma quelli che soffiano da nord a guidare l’accelerazione dello scioglimento della cruciale calotta glaciale.
Una scoperta inaspettata: fuori rotta di novanta gradi
La ricercatrice principale Gemma O’Connor e il suo team hanno inizialmente avviato lo studio con l’intento di confermare la teoria esistente: l’intensificazione dei venti occidentali, spinti dal riscaldamento globale, avrebbe trasportato acqua calda verso la calotta, causandone il ritiro. Tuttavia, i risultati delle simulazioni sono stati una completa sorpresa.
“Pensavamo di confermare ciò che mostravano i modelli climatici, ma non c’è stata alcuna evidenza di un rafforzamento dei venti occidentali in questa parte dell’Antartide,” ha dichiarato O’Connor. Il team ha condotto decine di simulazioni ad alta risoluzione, scoprendo in modo inequivocabile che solo i venti settentrionali aggravavano la perdita di ghiaccio, mentre i venti occidentali non avevano alcun effetto. “Siamo stati fuori di novanta gradi,” ha commentato il professore Kyle Armour, evidenziando la portata della scoperta.
Il meccanismo segreto che accelera lo scioglimento
Lo studio ha svelato un meccanismo precedentemente sconosciuto. I potenti venti da nord riorganizzano il ghiaccio marino, bloccando delle piccole ma fondamentali aperture, note come polynie, che si formano all’interno della banchisa.
Il ghiaccio marino agisce come un isolante naturale. Quando le polynie vengono chiuse, il calore non può più disperdersi dalla superficie dell’oceano. Questo calore in eccesso si accumula e finisce per sciogliere la parte inferiore delle piattaforme di ghiaccio. L’acqua dolce che ne deriva, mescolandosi con l’acqua salata, crea una corrente che attira altra acqua oceanica calda da lontano, alimentando un circolo vizioso di scioglimento.
Il legame cruciale con il cambiamento climatico
I ricercatori hanno stabilito un collegamento diretto tra questo nuovo meccanismo e il cambiamento climatico di origine antropica. Si ritiene che le emissioni di gas serra stiano intensificando i venti settentrionali attraverso l’approfondimento del Low dell’Amundsen Sea, un influente sistema di bassa pressione.
“Questo meccanismo fornisce un collegamento tra la perdita di ghiaccio nell’Antartide occidentale e il cambiamento climatico indotto dall’uomo, anche se si tratta di un meccanismo diverso da quello che sospettavamo in precedenza,” ha concluso Gemma O’Connor.
Le implicazioni della ricerca sono immense. Se la calotta glaciale dell’Antartide occidentale si sciogliesse completamente, il livello del mare globale potrebbe innalzarsi fino a 6 metri. Questa nuova comprensione scientifica, pur allarmante, suggerisce che la riduzione delle emissioni potrebbe aiutare a limitare la perdita di ghiaccio, intervenendo sulla causa atmosferica che guida i venti da nord.
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