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Scorie nucleari, Pichetto Fratin: “Stop al deposito unico”

Ministro Pichetto Fratin

Scorie nucleari, Pichetto Fratin: “Stop al deposito unico”

Il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, ha aperto a una svolta radicale nella gestione dei rifiuti radioattivi in Italia: stop all’idea di un deposito unico nazionale e alla “carta dei 51 siti idonei” che da anni alimenta polemiche e opposizioni sui territori. Le parole del ministro arrivano come un segnale forte di discontinuità rispetto alla linea finora seguita, che prevedeva la concentrazione delle scorie nucleari in un solo grande sito, scelto tra quelli individuati dalla Sogin nella CNAPI (Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee).

Gestione dei rifiuti radioattivi

Il superamento del deposito unico segnerebbe un cambio di paradigma nella gestione delle scorie: dal modello centralizzato si passerebbe a un approccio più distribuito o differenziato, potenzialmente più attento alle caratteristiche dei territori, alle esigenze ambientali e al consenso delle comunità locali.

La nuova linea del Governo Meloni

Secondo le dichiarazioni del ministro, la nuova linea è frutto di una visione più attenta al rapporto con i territori, fortemente sostenuta dal Governo Meloni. Una posizione che rompe con il passato e intende “riportare le scelte sul nucleare all’interno di un perimetro di dialogo con le comunità locali”, mettendo in discussione l’intero iter di selezione avviato in precedenza.

Le reazione della Regione Lazio

Il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, ha accolto con “grande attenzione e soddisfazione” le parole di Pichetto Fratin, definendole “rivoluzionarie”. Rocca sottolinea il ruolo determinante di figure istituzionali come Luisa Ciambella, Daniele Sabatini e Mauro Rotelli, che si sono battuti contro il deposito unico e la candidatura della Tuscia tra le aree idonee. “In un processo che è passato sopra la testa dei territori e delle persone – ha detto Rocca – il Governo dimostra di voler tornare dalla parte giusta: quella dei cittadini”.

Atti concreti

Rocca ha ricordato che la Regione Lazio ha impugnato la carta dei 51 siti e inviato osservazioni critiche al procedimento di Valutazione Ambientale Strategica (VAS). Ora, afferma il governatore, “servono atti chiari da parte del Governo” per sanare gli errori e i silenzi accumulati dai precedenti esecutivi. “La Regione continuerà a vigilare affinché ogni decisione futura sia guidata da sicurezza, sostenibilità e rispetto dei territori”.

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