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Smog, l’accusa di Torino Respira: “Le Regioni hanno fallito per 15 anni”

Torino Respira

Smog, l’accusa di Torino Respira: “Le Regioni hanno fallito per 15 anni”

Piemonte, Lombardia e Veneto hanno deciso di portare il Governo italiano davanti alla Corte Costituzionale. Il motivo del ricorso è la legge delega approvata a giugno, con cui l’esecutivo ha stabilito che spetta alle Regioni garantire il rispetto della nuova Direttiva Europea sulla qualità dell’aria, mentre lo Stato interviene solo in via complementare.

Il Governo non ha fatto altro che confermare quanto già previsto dal decreto legislativo 155 del 2010. Tuttavia, le Regioni contestano il principio, sostenendo di non essere in grado di gestire autonomamente un problema ambientale così complesso come quello dello smog nel bacino padano.

Il Piemonte ammette l’incapacità di garantire l’aria pulita

Nel testo del ricorso, sostiene l’associazione Torino Respira, spicca un passaggio particolarmente significativo: la Regione Piemonte ammette esplicitamente di non riuscire a rispettare gli standard europei sulla qualità dell’aria. Dopo quindici anni di competenza diretta sul tema, la Regione riconosce la propria “strutturale inadeguatezza” nel gestire la questione ambientale.

Una dichiarazione che sorprende soprattutto alla luce delle numerose dichiarazioni pubbliche in cui venivano vantati presunti successi dei piani regionali. L’ammissione sembra contraddire quanto dichiarato in precedenza dai vertici regionali, in particolare dal Presidente Alberto Cirio.

Smog e salute pubblica: il peso dell’inazione

Secondo Roberto Mezzalama, presidente dell’associazione Torino Respira, l’ammissione del Piemonte arriva troppo tardi. Mezzalama sottolinea che per anni i cittadini e le organizzazioni ambientaliste hanno denunciato l’inefficacia dei piani regionali sulla qualità dell’aria, senza ottenere ascolto.

L’inazione politica, afferma, ha avuto conseguenze gravi: la salute di migliaia di persone è stata compromessa dall’inquinamento persistente, senza che venissero adottate misure efficaci e coraggiose per contrastare il problema.

Gestione dell’autonomia regionale

Oltre all’aspetto giuridico del ricorso, la vicenda apre una riflessione più ampia sulla distribuzione delle competenze tra Stato e Regioni. Le amministrazioni regionali del nord Italia hanno chiesto per anni maggiore autonomia, anche in materia ambientale, ma l’esperienza della gestione dello smog mostra come non sempre le competenze vengano accompagnate da un’assunzione di responsabilità concreta.

Il caso del bacino padano evidenzia come le sfide ambientali, per la loro portata sovraregionale, richiedano un maggiore coordinamento nazionale e una regia condivisa, soprattutto quando sono in gioco la salute pubblica e il rispetto delle normative europee.

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