Smog oltre i limiti in Lombardia: Milano, Monza e Pavia soffocano nel traffico
Lo scorso 9 ottobre è stato il secondo giorno consecutivo in cui le polveri sottili hanno superato la soglia consentita in numerose città lombarde. I dati diffusi da ARPA Lombardia mostrano una situazione preoccupante, con Milano, Monza e Pavia tra i centri più colpiti.
A Milano, presso la centralina di Milano Marche, si è registrata una concentrazione di PM10 pari a 82 microgrammi per metro cubo, ben al di sopra del limite di legge di 50. Monza Machiavelli ha raggiunto i 69 microgrammi e Pavia i 66. Valori critici anche a Lodi (66), Bergamo (57), Brescia (53), Como e Varese (entrambe a 51).
L’inquinamento non risparmia i centri minori
L’effetto dell’aria inquinata si è esteso anche a molti comuni della fascia Pedemontana e della media pianura. A Meda (MB) si è toccato il picco di 77 microgrammi, mentre Magenta (MI), Crema (CR), Cassano d’Adda (MI) e Codogno (LO) hanno superato tutti i 60 microgrammi per metro cubo.
La distribuzione dei superamenti segue fedelmente la mappa della viabilità regionale, evidenziando una correlazione diretta con il traffico stradale.
Il traffico veicolare sotto accusa
In un periodo in cui i riscaldamenti domestici sono ancora spenti per via delle temperature miti, il principale indiziato di questa ondata di inquinamento resta il traffico. L’elevata concentrazione di veicoli, in particolare diesel euro 5, contribuisce in modo significativo all’innalzamento delle polveri sottili.
Il rinvio del blocco alla circolazione dei diesel euro 5 rappresenta un ostacolo alla gestione delle emergenze ambientali. La mancanza di misure strutturali efficaci e il ritardo negli investimenti per il trasporto pubblico peggiorano ulteriormente la situazione.
Politiche ambientali poco incisive
Le città lombarde, a partire da Milano, faticano ad adottare misure incisive di pedonalizzazione e promozione della mobilità sostenibile. A fronte di una limitata spinta verso soluzioni ecologiche, continua invece il sostegno istituzionale alla realizzazione di nuove autostrade, come la Pedemontana, la Vigevano-Malpensa e la Dalmine-Treviglio.
Queste scelte infrastrutturali, in un contesto di risorse limitate, rischiano di alimentare il problema anziché risolverlo.
Le conseguenze ambientali
L’inquinamento atmosferico non è solo una questione ambientale ma anche sanitaria ed economica. I rischi connessi a smog e cambiamenti climatici vengono spesso trascurati, ma continuano a generare costi elevati per la collettività, compresi quelli legati alle sanzioni europee per il mancato rispetto dei limiti sulle emissioni.
Federico del Prete di Legambiente Lombardia sottolinea come l’unica via sostenibile sia puntare con decisione sul trasporto collettivo, sulla mobilità attiva e sulla riconversione elettrica del trasporto merci.
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