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Occhi aperti in mare per scovare gli alieni invasivi. Il più pericoloso è il pesce scorpione

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Occhi aperti in mare per scovare gli alieni invasivi. Il più pericoloso è il pesce scorpione

Riparte la campagna di allerta promossa da ISPRA e CNR-IRBIM per monitorare e contrastare la diffusione di specie invasive nei mari italiani, con particolare attenzione al pesce scorpione (Pterois miles), ormai sempre più presente nel Mediterraneo.



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La diffusione del pesce scorpione e delle altre specie aliene

Aggiornata a marzo 2025, la mappatura coordinata da ISPRA e CNR-IRBIM conta ben 1.840 segnalazioni di pesce scorpione in tutto il bacino del Mediterraneo, con il Mar Ionio tra le aree più vulnerabili. Originario del Mar Rosso, il pesce scorpione è arrivato nel Mediterraneo attraverso il Canale di Suez e si sta espandendo rapidamente anche lungo le coste italiane, come confermato da recenti avvistamenti in Sicilia, Calabria e Salento.

locandina-724x1024 Occhi aperti in mare per scovare gli alieni invasivi. Il più pericoloso è il pesce scorpione

Oltre al pesce scorpione, la campagna “Attenti a quei 4!” monitora altre tre specie tropicali invasive potenzialmente pericolose:

  • Pesce palla maculato (Lagocephalus sceleratus), altamente tossico per l’uomo;
  • Pesce coniglio scuro (Siganus luridus);
  • Pesce coniglio striato (Siganus rivulatus), entrambi erbivori ma dotati di spine velenose.

Come partecipare alla campagna di monitoraggio

Pescatori, subacquei e cittadini sono invitati a segnalare avvistamenti o catture di queste specie tramite foto o video, utilizzando il link dedicato https://shorturl.at/JM87A, WhatsApp (+39 320 4365210) o i gruppi Facebook “Oddfish” e “Fauna Marina Mediterranea” con l’hashtag #Attenti4.

Questa collaborazione è fondamentale per aggiornare costantemente il database ORMEF, la più completa raccolta dati sulla presenza di specie aliene nel Mediterraneo.

Pericoli e caratteristiche delle specie invasive

Il pesce scorpione può raggiungere i 35 cm, ha un corpo tricolore con strisce verticali rosse e marroni, e possiede spine velenose capaci di causare punture molto dolorose, anche fino a 48 ore dopo la morte dell’animale. Nonostante sia commestibile, è necessario maneggiarlo con estrema cautela.

Il pesce palla maculato è invece altamente tossico a causa di una potente neurotossina, e può infliggere morsi dolorosi con la sua dentatura robusta. I pesci coniglio, pur essendo erbivori e commestibili, hanno spine velenose che possono provocare punture dolorose.

Il ruolo chiave di pescatori e subacquei

Manuela Falautano, coordinatrice della campagna ISPRA, sottolinea come l’aumento delle segnalazioni dimostri l’importante contributo di pescatori e subacquei nel monitoraggio ambientale. Allo stesso tempo, evidenzia la necessità di informare correttamente la cittadinanza per prevenire incidenti, senza creare allarmismi.

Ernesto Azzurro del CNR-IRBIM conferma che il Mar Ionio e il basso Adriatico sono le zone con maggiore rischio di invasione, anche a causa del riscaldamento climatico che favorisce l’espansione di queste specie tropicali.

La campagna “Attenti a quei 4!” rappresenta un prezioso strumento di sorveglianza e prevenzione per proteggere la biodiversità marina e la sicurezza delle persone. La partecipazione attiva di tutti gli utenti del mare è fondamentale per contenere la diffusione di questi “alieni” e per promuovere una convivenza consapevole con il delicato ecosistema mediterraneo.

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