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Spreco alimentare e nuove tecnologie, UNC traccia la rotta con esperti e consumatori

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Spreco alimentare e nuove tecnologie, UNC traccia la rotta con esperti e consumatori

Ogni anno, una quantità esorbitante di cibo, circa 57 milioni di tonnellate, viene sprecata a livello globale, un terzo dell’intera produzione alimentare. Un dato allarmante, che stride con la realtà di oltre 36 milioni di persone che non riescono a permettersi un pasto nutriente. La maggior parte di questo spreco alimentare avviene proprio nelle nostre case, con verdure (24%), frutta (22%) e cereali (12%) in cima alla lista.

Di fronte a questa emergenza, l’Unione Nazionale Consumatori (UNC) si pone in prima linea con un impegno concreto attraverso il progetto FoodGuard. In collaborazione con altri 19 partner europei ed extra-europei, l’UNC mira a rendere più sostenibili le filiere alimentari, sviluppando soluzioni tecnologiche innovative basate sul microbioma, sulle attività microbiche e sul packaging intelligente. L’obiettivo? Proteggere e monitorare le condizioni degli alimenti (come carne, pesce, formaggio e verdure in busta), allungandone significativamente la durata di conservazione per ridurre gli sprechi.

Contro lo spreco: impegno corale dalla filiera al consumatore

Per comprendere al meglio come queste innovazioni vengano percepite e quali siano le priorità per combattere lo spreco, FoodGuard ha condotto un’ampia indagine, intervistando 40 rappresentanti di diversi settori in 6 Paesi europei. Sono state ascoltate le voci di produttori, grande distribuzione, associazioni di consumatori, policy maker, ricercatori e aziende di imballaggi, raccogliendo le loro esperienze e le loro aspettative sulle proposte di FoodGuard.

Shelf-Life al centro della strategia anti-spreco

Dalle interviste emerge un punto cruciale: la durata di conservazione, o “shelf-life”, degli alimenti. È il periodo tra la produzione e il momento in cui un alimento non è più utilizzabile. Estendere la shelf-life è l’obiettivo principale di FoodGuard ed è stata identificata come uno dei fattori primari dello spreco da tutti gli intervistati. Spesso, infatti, i cibi deperibili finiscono nella spazzatura se non conservati o consumati entro la data indicata. A questo si aggiunge la confusione dei consumatori tra la “data di scadenza” (“da consumarsi entro”) e il “termine minimo di conservazione” (“da consumarsi preferibilmente entro”), che porta a buttare prodotti ancora buoni.

Secondo il sondaggio, le azioni più efficaci per ridurre lo spreco sono:

  • Migliorare le soluzioni di packaging per una conservazione più lunga.
  • Perfezionare le tecnologie per prevedere la durata di conservazione (es. rilevando interruzioni della catena del freddo).
  • Educare e sensibilizzare i consumatori a conservare e acquistare in modo consapevole.
  • Promuovere alimenti vicini alla scadenza o “imperfetti”, spesso ignorati ma ancora ottimi.

La grande maggioranza degli intervistati ha mostrato una netta preferenza per gli strumenti che allungano la shelf-life, seguiti da quelli che permettono di monitorare e prevedere la durata residua dei prodotti. Il messaggio è chiaro e unanime: “La riduzione dello spreco alimentare sarà possibile solo combinando le tre azioni: estensione, monitoraggio e previsione della shelf-life.”

Ostacoli e consigli: la strada verso l’innovazione anti-spreco

Nonostante l’entusiasmo per le nuove soluzioni, gli intervistati hanno evidenziato alcune barriere all’adozione delle innovazioni. Tra queste, il rischio di greenwashing, il basso interesse e la scarsa conoscenza di alcuni consumatori, le lacune normative, i costi economici per produttori e distributori, e la percezione che le tecnologie siano troppo complesse da implementare su larga scala.

Infine, sono state raccolte preziose raccomandazioni su come ogni settore della filiera può contribuire alla lotta allo spreco alimentare:

  • Produttori: Utilizzare tecnologie per prevedere la domanda, ottimizzare i processi di lavorazione, migliorare le confezioni con materiali innovativi e collaborare con i rivenditori per ottimizzare le dimensioni delle porzioni.
  • Distributori: Migliorare la gestione delle scorte con packaging innovativi (es. indicatori di temperatura), offrire sconti sui prodotti prossimi alla scadenza e su quelli “imperfetti”.
  • Consumatori: Leggere correttamente le etichette per distinguere scadenza e TMC, verificare aspetto, odore e sapore dei prodotti prima di gettarli se oltre il TMC, e acquistare anche alimenti non esteticamente perfetti.
  • Governi e decisori politici: Introdurre incentivi per chi riduce lo spreco (es. benefici fiscali), uniformare le etichette delle scadenze e sostenere ricerca e innovazione in tecnologie anti-spreco.
  • Sviluppatori di tecnologie: Innovare nei sistemi per tracciare, monitorare ed elaborare dati sugli sprechi in tempo reale, sviluppare materiali per imballaggi che estendano la durata di conservazione senza compromettere la sicurezza, e collaborare con gli attori della filiera per soluzioni mirate.

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