Stop agli allevamenti da animali da pelliccia: la Polonia è il 24esimo Paese europeo Fur Free
La Polonia mette fine agli allevamenti di animali da pelliccia, diventando il 24° Paese europeo Fur Free. Il Presidente Karol Nawrocki ha firmato la legge approvata dal Parlamento il 7 novembre, sancendo un cambiamento storico per il settore della moda e per il benessere animale. Il provvedimento prevede la chiusura definitiva degli allevamenti entro il 31 dicembre 2033, con un divieto immediato all’apertura di nuove strutture e all’ampliamento di quelle esistenti.

Un passaggio storico per il benessere animale
Secondo Marta Korzeniak di Anima International, partner LAV nella Fur Free Alliance, la decisione rappresenta “una svolta storica che i cittadini aspettavano da molto tempo”. Il divieto arriva dopo anni di indagini e pressioni sociali che hanno documentato la sistematica crudeltà negli allevamenti polacchi, uno dei più grandi poli produttivi mondiali.
Il contesto europeo rafforza la portata della misura. Il recente Parere Scientifico EFSA ha confermato l’incompatibilità dei sistemi di gabbie utilizzati con gli standard di benessere animale. Allo stesso tempo, la Commissione Europea dovrà pronunciarsi entro marzo 2026 sul futuro del commercio di pellicce nell’Unione.
La Polonia era tra i maggiori produttori al mondo
La Polonia era il primo produttore europeo e il secondo a livello globale, con oltre 3 milioni di animali uccisi ogni anno tra visoni, volpi, cani procione e cincillà. Con il nuovo divieto, milioni di animali saranno risparmiati da condizioni di vita ritenute incompatibili con il benessere animale.
Simone Pavesi, Responsabile LAV Area Moda, chiede ora che l’UE recepisca la spinta di oltre 1,5 milioni di cittadini firmatari dell’Iniziativa Europea Fur Free Europe, introducendo un divieto totale anche sull’importazione da Paesi terzi.
Pressione crescente sull’Unione Europea
Anche il Parlamento europeo, nella plenaria di Strasburgo della scorsa settimana, ha sollecitato la Commissione ad agire con urgenza. Il trend europeo è chiaro: negli ultimi vent’anni, 24 Paesi hanno già introdotto divieti o restrizioni severe sugli allevamenti da pelliccia, tra cui l’Italia, la Francia, l’Austria e i Paesi Bassi.
Dati chiave sul settore in Polonia
- 281 gli allevamenti ancora attivi: 169 visoni, 37 volpi, 11 cani procione, 64 cincillà.
- Calo drastico dal 2015: da 810 a 281 allevamenti.
- Esportazioni di pelli di visone ridotte dell’80% (da 10,1 a 2,4 milioni).
- 24 Paesi europei hanno già vietato o fortemente limitato la pratica.
- Dibattiti in corso per ulteriori divieti in Bulgaria, Finlandia e Svezia.
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