L’UE vara la Strategia di resilienza idrica: 30 azioni per l’adattamento climatico
La Commissione europea ha presentato ieri la prima Strategia per la Resilienza Idrica dell’Unione Europea, con l’obiettivo di costruire un’Europa capace non solo di resistere agli shock idrici del futuro, ma anche di ripensare radicalmente il proprio rapporto con l’acqua. La strategia è stata illustrata dalla vicepresidente esecutiva Teresa Ribera e dalla commissaria all’Ambiente Jessika Roswall.
Negli ultimi dieci anni, il numero di cittadini europei colpiti da scarsità d’acqua è quasi raddoppiato. Il cambiamento climatico, l’inquinamento e le infrastrutture obsolete stanno mettendo sotto pressione l’intero ciclo dell’acqua. “L’acqua non è infinita, né gratuita, né sempre pulita”, ha ricordato Ribera.
Cinque priorità per garantire sicurezza idrica e competitività
La strategia ruota attorno a cinque pilastri fondamentali:
Ripristinare il ciclo dell’acqua
Costruire un’economia “water smart”
Garantire acqua pulita e accessibile
Accelerare l’innovazione
Migliorare la governance e la cooperazione
Il messaggio politico è chiaro: l’acqua non è solo una risorsa naturale, ma un fattore chiave per la competitività economica, la salute pubblica e la stabilità sociale dell’UE.
Obiettivi al 2030: efficienza idrica aumentata del 10%
L’Unione Europea punta a migliorare l’efficienza idrica di almeno il 10% entro il 2030 in tutti i settori economici, lasciando però flessibilità agli Stati membri. “Non esiste un modello unico”, ha sottolineato Roswall: ogni regione ha bisogni idrici diversi, ma tutti devono contribuire.
Investimenti strategici: 15 miliardi dalla BEI per l’acqua
Sul piano economico, la Banca europea per gli investimenti (BEI) mobiliterà 15 miliardi di euro entro il 2028 per sostenere progetti legati all’acqua, tra cui infrastrutture, digitalizzazione e prevenzione delle perdite. Tuttavia, la Commissione chiede agli Stati membri di usare meglio i fondi esistenti e di accelerare gli investimenti.
Governance e cooperazione transfrontaliera
Un punto critico resta l’applicazione delle regole esistenti. La strategia prevede un rafforzamento del dialogo tra Commissione e Stati membri per migliorare il monitoraggio, la gestione dei rischi e la cooperazione transfrontaliera. L’acqua non conosce confini, e nemmeno le soluzioni dovrebbero.
Inquinamento da Pfas e tecnologie innovative: chi inquina paga
Tra le azioni concrete, spicca la lotta agli inquinanti eterni come i Pfas, sempre più presenti nelle acque europee. Bruxelles propone un partenariato pubblico-privato per sviluppare tecnologie di rilevamento e bonifica, in linea con il principio “chi inquina paga”.
L’acqua come infrastruttura naturale
Più che un insieme di misure tecniche, la strategia rappresenta un cambio di paradigma. L’obiettivo è trasformare la resilienza idrica in un pilastro trasversale di tutte le politiche europee: dall’agricoltura all’energia, dalla salute alla coesione sociale. Cooperazione, innovazione e natura sono le parole chiave.
“L’acqua è vita. Senza acqua, nulla funziona. Non è il problema di qualcun altro: è il nostro. E agire ora è molto meno costoso che non fare nulla.” — Teresa Ribera
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