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Scottarsi al sole per l’ultima follia social: tutti i rischi della Sunburn Challenge

Sunburn Challenge

Scottarsi al sole per l’ultima follia social: tutti i rischi della Sunburn Challenge

Negli ultimi giorni, sui social — in particolare su TikTok — sta spopolando una sfida pericolosa: la Sunburn Challenge (o Tan Lines Challenge), in cui ragazzi e ragazze si mostrano con scottature marcate e linee di abbronzatura nette, trasformandole in un simbolo di “successo” estetico.
Un fenomeno che ha raccolto centinaia di milioni di visualizzazioni, ma che porta con sé un messaggio tossico: più la pelle è arrossata, più si è “cool”.

Il problema? Le scottature non sono segni di bellezza, ma lesioni cutanee. E oggi, complici anche i cambiamenti climatici, i rischi aumentano.


Sole e cambiamento climatico: un mix che moltiplica i danni

L’Organizzazione Meteorologica Mondiale ha rilevato che negli ultimi anni le ondate di calore sono diventate più frequenti, intense e durature. Ciò significa maggiore esposizione ai raggi UV, anche a latitudini e stagioni dove un tempo i rischi erano minori.

Inoltre:

  • Assottigliamento dello strato di ozono: sebbene in recupero, la sua riduzione in passato ha già lasciato una maggiore penetrazione di radiazioni UV, con effetti che persistono.
  • Inquinamento atmosferico: alcune particelle possono riflettere o diffondere i raggi UV, ma altre — come l’ozono troposferico — possono amplificare la sensibilità cutanea.
  • Superfici riflettenti più diffuse (cemento, vetro, acqua): aumentano l’esposizione indiretta, anche in ombra.

Risultato? Scottarsi oggi è più facile che 20 anni fa, soprattutto se si sottovalutano orario, protezione e durata dell’esposizione.


Un pericolo sottovalutato

L’Associazione Dermatologi-Venereologi Ospedalieri Italiani (ADOI) mette in guardia: “Esposizioni sconsiderate al sole non sono solo un comportamento a rischio ma un vero e proprio attacco alla salute cutanea”. Le scottature ripetute e intense, soprattutto in giovane età, aumentano sensibilmente il rischio di melanoma e altri tumori della pelle.

Una sfida che banalizza il danno reale

La tendenza nasce fra estetica e spettacolarizzazione del dolore: spaziando da hashtag come #sunburnttanlines, fino a video dove giovani affermano di non sapere cosa sia il melanoma. Alcuni utilizzano app che, in base a foto e condizioni meteo, suggeriscono tempo di esposizione al sole — un falso senso di controllo che gli esperti considerano fuorviante e pericoloso

I rischi per la salute

Le scottature, soprattutto ripetute in giovane età, sono uno dei principali fattori di rischio per melanoma e altri tumori cutanei.
Gli effetti possono essere:

  • Danni immediati: eritemi, dolore, vesciche, disidratazione.
  • Danni a lungo termine: invecchiamento precoce della pelle, macchie cutanee, tumori.
  • Interazione con inquinanti: alcune sostanze presenti nell’aria (come metalli pesanti o composti organici volatili) possono peggiorare la risposta infiammatoria della pelle esposta al sole.

La responsabilità social e il ruolo dell’informazione

Quando un trend normalizza la scottatura come “trofeo”, si banalizza un rischio serio. La memoria biologica della pelle fa sì che i danni UV si sommino nel tempo, emergendo anche decenni dopo.
Le autorità sanitarie italiane, sollecitate dal Codacons, hanno già chiesto di contrastare la diffusione della challenge e di avviare campagne di educazione alla fotoprotezione.


Come proteggersi (davvero)

  • Limitare l’esposizione nelle ore di punta (11-16).
  • Usare sempre creme solari SPF 50+ ad ampio spettro, riapplicandole ogni 2 ore.
  • Indossare abiti leggeri e coprenti, cappelli a tesa larga e occhiali con protezione UV.
  • Prestare attenzione a mare e montagna: sabbia, neve e acqua riflettono fino all’80% dei raggi UV.
  • Consultare l’indice UV giornaliero: molti servizi meteorologici lo indicano in tempo reale.

Conclusione

La Sunburn Challenge non è solo una moda social innocua: è un pericoloso passo indietro nella consapevolezza sanitaria, aggravato dal contesto di cambiamento climatico e inquinamento.
L’abbronzatura può essere bella, ma la salute della pelle — e il rispetto dell’ambiente in cui ci esponiamo — devono essere sempre al primo posto.

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