Un allarme che non possiamo più ignorare: secondo un nuovo studio del Potsdam Institute for Climate Impact Research, pubblicato su One Earth, il 60% delle terre emerse è già oltre i limiti ecologici di sicurezza. Ancora più grave: il 38% si trova in una zona ad alto rischio, dove il collasso degli ecosistemi non è più una possibilità lontana, ma una concreta minaccia.
Cosa significa “limite ecologico”?
Gli scienziati parlano di integrità funzionale della biosfera, cioè la capacità della Terra di garantire i processi che rendono possibile la vita: dall’acqua pulita all’aria respirabile, fino alla fertilità dei suoli.
Superare questi limiti significa mettere in discussione le basi stesse della nostra sopravvivenza.
Un superamento iniziato oltre un secolo fa
Il confine planetario è stato valicato per la prima volta intorno al 1900, durante la corsa industriale e agricola.
- Allora il 37% delle terre era oltre la soglia di sicurezza e il 14% già in area critica.
- Oggi siamo al 60% e al 38%.
Le regioni più colpite sono Europa, Asia e Nord America, proprio quelle più industrializzate e urbanizzate.
Due minacce intrecciate: uso del suolo e cambiamento climatico
Lo studio individua due cause principali che, sommate, stanno spingendo gli ecosistemi oltre il punto di non ritorno:
- Uso intensivo del suolo → deforestazione, agricoltura intensiva e urbanizzazione che sottraggono spazi vitali alla natura.
- Cambiamento climatico → fenomeni estremi che destabilizzano i cicli dell’acqua, del carbonio e dell’azoto, aumentando la vulnerabilità anche in zone prima “sicure”.
Impatto su biodiversità e comunità umane
La perdita di foreste è già drammatica: negli ultimi 60 anni l’area forestale disponibile per abitante è calata del 60%.
Questo significa meno capacità di assorbire CO₂, maggiore esposizione a frane, alluvioni, siccità, e un duro colpo alla biodiversità.
Sono 1,6 miliardi le persone che oggi subiscono direttamente queste conseguenze.
L’appello degli scienziati: serve una svolta politica
Johan Rockström, direttore del Potsdam Institute, non usa mezzi termini:
“Proteggere la biosfera deve avere la stessa priorità dell’azione climatica. Senza interventi immediati, il collasso diventerà inevitabile”.
Gli esperti chiedono ai governi un’azione forte e coordinata: ridurre la pressione sugli ecosistemi, fermare la deforestazione, ripensare l’uso del suolo e rafforzare le politiche di mitigazione climatica.
Cosa possiamo fare noi
Il messaggio è chiaro: non c’è più tempo da perdere. La crisi ecologica non è un problema distante, ma riguarda la nostra acqua, il nostro cibo, la nostra salute.
Scelte quotidiane più sostenibili – ridurre lo spreco, privilegiare un consumo consapevole, sostenere politiche green – sono tasselli fondamentali di un mosaico più grande.
Perché la Terra ha superato i limiti, ma noi abbiamo ancora il potere di riportarla in equilibrio.
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