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Torino si mobilita: più ciclabili meno inquinamento e meno morti

Torino

Torino si mobilita: più ciclabili meno inquinamento e meno morti

Torino si mobilita, insieme a tante altre città in Italia, per fermare la revisione del Codice della Strada proposta dal Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini, che sarà discussa nei prossimi giorni in Parlamento e ribadire “Stop al Nuovo Codice della Strage”. Si tratta di una mobilitazione che parte dalla piattaforma #Città30Subito[1] a cui si uniscono numerose associazioni e attiviste/i di tutta Italia.

In evidenza, nella manifestazione, anche il forte impatto anche sull’ambiente. Tra le principali criticità già evidenziate il blocco immediato della possibilità di realizzare corsie ciclabili. Ancora doppi sensi ciclabili, case avanzate, strade ciclabili. Chiaramente fermare la ciclabilità comporta pesanti impatti sul traffico e dunque sull’inquinamento.

Appuntamento: martedì 12 marzo, dalle ore 7:30 alle 10:30 a Porta Nuova (banchina lato di Piazza Carlo Felice). L’invito è a tutte e tutti di aderire partecipando alla mobilitazione a piedi, con la propria bici o il proprio mezzo di micromobilità e sostenibile.

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Il bollettino delle morti in strada

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3.159 sono le persone morte in collisioni sulle strade nel 2022, con un aumento del 9% rispetto al 2021 e solo una leggera diminuzione rispetto al 2019. 223.475 sono stati i feriti. Il 73% delle collisioni avviene in ambito urbano. L’assenza di sicurezza stradale è la prima causa di morte per le e i giovani sotto i trent’anni.

Una situazione, quella italiana, che è un’anomalia in Europa: se in Gran Bretagna i morti in strada per milione di abitanti sono 26, in Germania 34, in Spagna 36, in Italia siamo a 53 (Fonte: Commissione Europea 2022), dato in crescita rispetto all’anno precedente.

Le principali cause di morte sono (secondo l’Istat) l’eccesso di velocità, la guida distratta e la mancata precedenza ai pedoni sugli attraversamenti.

I motivi della protesta e le richieste

“Queste cause – spiegano i promotori dell’iniziativa – non vengono prese in considerazione dalla riforma del Codice della Strada voluta dal Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti che sarà discussa nei prossimi giorni in Parlamento. La riforma viene proposta “per salvare vite in strada”, ma nella sostanza prefigura il persistere della strage. Infatti, limita pesantemente l’autonomia di azione delle amministrazioni comunali, attacca e depotenzia ZTL, aree pedonali, sosta regolamentata, controlli elettronici e mobilità ciclistica. Misure che ci allontanano dagli obiettivi del Piano Sicurezza Stradale 2030″.

Sempre secondo i promotori della manifestazione “Stop al Nuovo Codice della Strage” “la proposta di riforma da una parte promuove “misure-vetrina”. Tra queste l’inasprimento di alcune pene o l’alleggerimento delle limitazioni ai neopatentati, e dall’altra strizza l’occhio a chi vìola sistematicamente le regole. Vengono meno i presupposti per la tutela di chi è più vulnerabile e si indebolisce la convivenza tra i diversi utenti della città. Misure inefficaci e dannose che non migliorano le norme attuali e addirittura vanno ad aggravare la situazione, poiché non agiscono sulle cause della strage e sulla prevenzione. La richiesta è una: città vivibili e strade sicure, la sicurezza stradale ha un’altra direzione”.

Si chiede, dunque, approccio scientifico e sistemico: agendo sulla moderazione della velocità, non solo attraverso i limiti ma anche con controlli e ridisegno dello spazio pubblico. E ancora: “realizzare interventi normativi a favore della mobilità attiva e del potenziamento del trasporto pubblico, e agevolare percorsi verso le città 30, prendendo esempio da Bologna”.

Chi aderisce e come partecipare

Per conoscere il calendario delle mobilitazioni “Stop al Nuovo Codice della Strage” in programma in tutta Italia consultare la pagina dedicata, in continuo aggiornamento .Mail collettiva a Parlamentari
Per far sapere che la riforma del codice della strada non va nella giusta direzione, si invitano anche le persone a scrivere ai e alle parlamentari coinvolte nel voto.

La mobilitazione torinese è organizzata da “Torino 30”, campagna di sensibilizzazione sui benefici di Città 30 promossa da FIAB Torino Bike Pride, Fridays For Future Torino, Future Parade, Acmos, FIAB Torino Bici & Dintorni, Eco dalle Citta’, Toroller Collective, Extinction Rebellion Torino, Legambiente Metropolitano, Legambiente Molecola, Legambiente Piemonte e Valle d’Aosta, Legambiente GreenTO, Live the bike, Ecoborgo Campidoglio, Comitato Torino Respira.

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