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A Torino scatta il semaforo dello smog: cosa cambia per auto e riscaldamento

Torino semaforo smog

A Torino scatta il semaforo dello smog: cosa cambia per auto e riscaldamento

A partire da lunedì 15 settembre, le autorità di Torino hanno attivato le misure di emergenza per contrastare l’inquinamento atmosferico. La decisione, presa in seguito al superamento per quattro giorni consecutivi del limite di 50 µg/m³ di PM10, rende operativo il “semaforo arancione” del protocollo regionale.

Perché le misure sono scattate: il semaforo dello smog

Il sistema di allerta, parte di un accordo più ampio a livello di Bacino Padano, si basa sul monitoraggio quotidiano delle concentrazioni di PM10. Le misure antismog vengono inasprite in tre livelli di gravità crescente:

  • Livello Verde (allerta base): sempre in vigore, prevede il blocco permanente dei veicoli più datati (ad esempio, benzina fino a Euro 2, diesel fino a Euro 4).
  • Livello Arancione: scatta dopo 4 giorni consecutivi di superamento del limite di PM10.
  • Livello Rosso: il più severo, viene attivato dopo 10 giorni consecutivi di sforamento.

L’attuale situazione a Torino ha raggiunto il secondo livello di allerta, imponendo nuove restrizioni per proteggere la salute pubblica.

Le nuove regole: auto diesel e riscaldamenti nel mirino

Le limitazioni del “livello arancione” si aggiungono a quelle già permanenti e riguardano sia la circolazione veicolare che il riscaldamento domestico.

Limitazioni per i veicoli

  • Diesel Euro 5: il divieto di circolazione è esteso ai veicoli diesel Euro 5, 24 ore su 24, compresi i giorni festivi e il weekend.
  • Veicoli commerciali diesel Euro 4: per questa categoria, il blocco alla circolazione è esteso a tutti i giorni della settimana, tra le 8:30 e le 18:30.

Limitazioni per il riscaldamento

  • Biomasse solide: è vietato l’utilizzo di generatori di calore a biomassa solida (come stufe a legna o caminetti) con una classe di efficienza energetica inferiore a 4 stelle.
  • Temperature: la temperatura massima consentita all’interno degli edifici (abitazioni e uffici) deve essere abbassata a 19°C, con una tolleranza di 2°C.

Le misure rimarranno in vigore fino a quando i livelli di inquinamento non rientreranno nei limiti di legge, come certificato dai bollettini emessi dall’ARPA (Agenzia Regionale per la Protezione dell’Ambiente).

Non solo Torino: l’Accordo del Bacino Padano

È fondamentale comprendere che le misure adottate non sono una scelta isolata del capoluogo piemontese. L’inquinamento atmosferico in quest’area è un problema che riguarda l’intera Pianura Padana, una delle regioni più industrializzate d’Europa e caratterizzata da una scarsa ventilazione naturale. Per questo motivo, le misure sono parte di un Accordo di Bacino siglato tra le regioni Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna e Piemonte, che si impegnano a coordinare i loro interventi per ottenere un impatto più significativo sulla qualità dell’aria.

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