Toscana autorizza la caccia alla pavoncella: diffida delle associazioni ambientaliste
ENPA, LAC, LAV, Legambiente, Lipu e WWF Italia hanno formalmente contestato la decisione della Regione Toscana di autorizzare la caccia alla pavoncella, una specie in declino. La scelta è stata presa sulla base di una norma recentemente modificata che dà priorità agli orientamenti politici rispetto alle valutazioni scientifiche.
La norma che antepone la politica alla scienza
La nuova normativa equipara il parere del Comitato Tecnico Faunistico Venatorio Nazionale (CTFVN), un organismo a orientamento politico, a quello di ISPRA, l’ente tecnico-scientifico nazionale. Questa modifica elimina di fatto il contributo scientifico indispensabile per valutare gli impatti della caccia sulla biodiversità, mettendo a rischio la conservazione della specie.
Le richieste delle associazioni
Con la diffida, le associazioni chiedono alla Regione Toscana di:
revocare immediatamente il provvedimento che autorizza la caccia alla pavoncella;
ripristinare il primato della competenza scientifica nelle decisioni sulla fauna selvatica;
rispettare le norme nazionali ed europee che tutelano la biodiversità.
Il rischio per la pavoncella e la credibilità delle istituzioni
La pavoncella era stata esclusa dalla caccia negli ultimi anni su richiesta della Unione Europea e grazie ai ricorsi legali delle associazioni ambientaliste. La decisione della Toscana non riguarda solo la sopravvivenza della specie, ma anche la credibilità delle istituzioni e il rispetto delle regole scientifiche e normative.
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