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Trasformare la plastica in un alleato contro l’anidride carbonica: la scoperta dell’Università di Copenaghen

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Trasformare la plastica in un alleato contro l’anidride carbonica: la scoperta dell’Università di Copenaghen

I problemi ambientali legati alla plastica e all’anidride carbonica continuano ad aggravarsi, nonostante promesse e accordi internazionali. Ma una nuova ricerca dell’Università di Copenaghen suggerisce una via innovativa per affrontarli contemporaneamente: trasformare i rifiuti plastici in materiali in grado di catturare la CO₂ dall’atmosfera.

Il PET come punto di partenza per nuovi materiali sostenibili

Il protagonista dello studio è il PET, il polimero utilizzato comunemente per produrre bottiglie e contenitori. Quando non correttamente smaltito, il PET è una delle principali fonti di inquinamento marino. I ricercatori danesi hanno sviluppato un processo chimico in grado di decomporre questa plastica e trasformarla in una base per materiali porosi, ideali per assorbire l’anidride carbonica.

Una tecnologia che unisce sostenibilità e circolarità

Secondo Margarita Poderyte, principale autrice dello studio, il metodo è pensato per avere un impatto ambientale positivo lungo tutta la catena di produzione. Invece di creare nuovi materiali con costi elevati, il processo valorizza un rifiuto esistente, riducendo sia l’inquinamento da plastica che il costo della cattura della CO₂.

Perché è importante catturare l’anidride carbonica

La cattura della CO₂ è una delle strategie più studiate per contrastare il cambiamento climatico. Tuttavia, molte tecnologie attualmente in uso presentano limiti economici e pratici. Utilizzare plastica riciclata potrebbe rappresentare un’alternativa più accessibile e sostenibile, favorendo la diffusione di queste soluzioni su scala globale.

Un passo concreto verso l’economia circolare

Nel 2024 le emissioni globali di CO₂ hanno superato i 36 miliardi di tonnellate, mentre ogni anno circa 12 milioni di tonnellate di plastica finiscono nei mari. In questo contesto, la proposta dell’Università di Copenaghen appare come un esempio concreto di economia circolare, capace di trasformare problemi ambientali in opportunità. Il prossimo passo sarà testare questa tecnologia su larga scala, per valutarne l’efficacia nel lungo termine.

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