Plastica, WWF lancia l’allarme: “Trattato globale subito o sarà crisi irreversibile”
Il 5 agosto si apriranno a Ginevra i negoziati finali per il Trattato globale contro l’inquinamento da plastica. In questa occasione, i governi di tutto il mondo avranno una possibilità cruciale per affrontare una delle emergenze più gravi per la salute del Pianeta e della nostra stessa sopravvivenza: l’inquinamento da plastica. Il WWF ha lanciato un appello urgente a tutti gli Stati membri, esortandoli a usare tutti gli strumenti procedurali a disposizione, compreso il voto e la formazione di coalizioni di maggioranza, per approvare un trattato ambizioso e legalmente vincolante.
Minaccia globale
L’inquinamento da plastica è ormai una realtà che colpisce ogni angolo del nostro Pianeta, con conseguenze devastanti per l’ambiente e la salute umana. Ogni giorno, circa 30.000 tonnellate di plastica finiscono nei nostri oceani, causando danni irreparabili agli ecosistemi marini e minacciando la biodiversità. Se non si adotta un Trattato globale che stabilisca obblighi vincolanti per ridurre drasticamente l’uso della plastica, rischiamo di costruire un futuro in cui il nostro ambiente sarà soffocato dai rifiuti plastici.
Il WWF esorta i negoziatori a non cedere all’ostruzionismo
Nel corso delle precedenti sessioni negoziali, i progressi sono stati ostacolati da una piccola minoranza di Paesi che hanno continuato a bloccare ogni iniziativa seria, impedendo la formazione di un consenso unanime. Questo ha reso difficile trovare una soluzione efficace per contrastare l’inquinamento da plastica. Tuttavia, come ha dichiarato Zaynab Sadan, Global Plastics Policy Lead del WWF, “la mancanza di consenso non implica necessariamente lo stallo”. È arrivato il momento di passare all’azione, utilizzando la forza della maggioranza per adottare un Trattato che metta al centro la salute umana e la protezione dell’ambiente.
I rischi per la salute umana
Un nuovo rapporto del WWF, realizzato in collaborazione con l’Università di Birmingham, mette in luce i pericoli per la salute derivanti dall’esposizione a micro- e nanoplastiche e alle sostanze chimiche tossiche che vi sono associate. Gli studi evidenziano come queste sostanze possano causare una serie di gravi patologie, tra cui tumori ormono-correlati, problemi di fertilità e malattie respiratorie croniche. Sebbene la ricerca sia ancora in corso, le evidenze scientifiche disponibili sono già sufficienti per giustificare misure precauzionali immediate.
La scienza come guida
Il principio di precauzione, che ha guidato con successo iniziative internazionali come il Protocollo di Montreal, dovrebbe essere il fondamento del Trattato contro l’inquinamento da plastica. Questo principio prevede che, anche in assenza di certezze scientifiche assolute, si debbano adottare misure di prevenzione quando vi sono rischi credibili per la salute e l’ambiente. Il WWF invita quindi i negoziatori a dare priorità alla scienza, adottando misure che proteggano il nostro futuro prima che sia troppo tardi.
I punti cruciali per un Trattato efficace
Per fermare l’inquinamento da plastica, il Trattato globale deve includere misure concrete e obbligatorie, tra cui:
Divieti globali sui prodotti di plastica e sulle sostanze chimiche più dannose.
Normative comuni di progettazione dei prodotti per favorire la transizione verso un’economia circolare non tossica.
Sostegno finanziario e tecnico ai Paesi in via di sviluppo, per garantire che la transizione avvenga in modo equo.
Meccanismi di aggiornamento e rafforzamento del Trattato, per adattarsi alle nuove evidenze scientifiche e alle sfide emergenti.
Questi punti sono essenziali per garantire un Trattato ambizioso che possa affrontare in maniera strutturale la crisi dell’inquinamento da plastica.
Un trattato ambizioso
Senza un Trattato globale efficace, le conseguenze saranno drammatiche: l’inquinamento da plastica continuerà a crescere, con impatti devastanti per gli oceani, la fauna selvatica e la salute umana. Il WWF e i suoi partner chiedono ai governi di fare un passo decisivo, agendo con urgenza per adottare un Trattato che tuteli davvero il nostro futuro.
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