Trattato plastica, Ue pone le condizioni per l’accordo
A due giorni dalla possibile firma di un trattato internazionale per fermare l’inquinamento da plastica, la commissaria europea per l’Ambiente, Jessika Roswall, ha ribadito che l’Unione Europea è pronta a un accordo, ma non a qualsiasi costo. L’obiettivo è chiaro: un patto globale che non si limiti alla gestione dei rifiuti, ma punti anche a ridurre la produzione di plastica e a eliminare progressivamente le sostanze chimiche più dannose.
Il nodo delle trattative a Ginevra
A Ginevra, le discussioni vedono contrapposti due blocchi:
- Paesi produttori di petrolio (Arabia Saudita, Kuwait, Russia, Iran e altri del “Like-minded group”), favorevoli a un testo incentrato soprattutto sulla gestione e il riciclo dei rifiuti plastici.
- UE e nazioni più ambiziose, che chiedono di intervenire anche a monte, limitando la produzione e regolamentando l’uso di sostanze pericolose.
Secondo Roswall, “è giunto il momento” di trovare un compromesso, ma senza sacrificare gli obiettivi di lungo periodo.
Perché non basta riciclare
Le proiezioni indicano che, senza interventi concreti, la produzione globale di plastica triplicherà entro il 2060. Per l’UE, continuare a puntare solo sul riciclo significherebbe inseguire un problema in costante crescita, senza mai risolverlo alla radice.
“Ci piace la plastica… e continueremo ad averne bisogno. Tuttavia, non ci piace l’inquinamento da plastica ed è ora di porvi fine il più rapidamente possibile”, ha dichiarato Roswall, sottolineando anche l’importanza di dare alle imprese un quadro normativo globale stabile e prevedibile.
Obiettivi del trattato secondo l’UE
Il testo promosso dai paesi europei include:
- Riduzione della produzione di plastica monouso e imballaggi non riciclabili.
- Eliminazione graduale di sostanze chimiche tossiche contenute in alcuni prodotti plastici.
- Standard globali per riciclo e gestione dei rifiuti.
Verso un accordo storico?
Il vertice di Ginevra potrebbe portare alla firma di uno dei trattati ambientali più importanti degli ultimi decenni. Tuttavia, senza un’intesa tra produttori di petrolio e paesi più ambiziosi, il rischio è di arrivare a un testo debole, incapace di fermare davvero l’inquinamento da plastica.
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