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“Le centrali a carbone restano aperte”. L’annuncio di Pichetto Fratin a Trevi

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“Le centrali a carbone restano aperte”. L’annuncio di Pichetto Fratin a Trevi

Si è aperta a Trevi la nona edizione delle Giornate dell’Energia e dell’Economia Circolare, l’appuntamento promosso da Globe Italia e WEC Italia per un confronto tra istituzioni, imprese, mondo della ricerca e informazione. Sotto il titolo provocatorio “Che fine fa la transizione?”, l’evento ha visto la partecipazione del ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, e di altri rappresentanti istituzionali e regionali, concentrandosi sul ruolo dei territori, sulle sfide geopolitiche e sulle nuove regole necessarie per il cambiamento.

La posizione del Governo: sicurezza e semplificazione

Nel corso del dibattito, il ministro Pichetto Fratin ha sottolineato come la transizione energetica stia entrando in una fase di possibile stabilizzazione. L’esigenza primaria, in un momento di crescita della domanda energetica, è garantire la sicurezza del Paese. Il ministro ha spiegato che, per ora, le centrali a carbone rimangono in funzione a causa dell’instabilità nel Mediterraneo.

Sul fronte delle regole, Fabrizio Penna, capo Dipartimento PNRR del MASE, ha messo in evidenza la centralità del permitting e della certezza dei tempi. Pur avendo rispettato finora il cronoprogramma del PNRR, il Governo sta lavorando a un correttivo del Testo unico ambientale per semplificare le autorizzazioni, in particolare quelle legate alle nuove infrastrutture energetiche.

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Il ruolo dei territori: dall’Umbria al Veneto

Dal fronte regionale, la presidente dell’Umbria, Stefania Proietti, ha ribadito l’ambizione della regione a diventare il “cuore verde d’Italia”. L’obiettivo sarà perseguito bilanciando gli interessi del territorio con la produzione da rinnovabili attraverso il tema delle Aree Idonee, con un focus particolare sull’idroelettrico. Su questo punto, l’assessore Thomas De Luca ha sottolineato la necessità di una maggiore cooperazione interregionale e la creazione di una società mista pubblico-privata per gestire le concessioni in scadenza.

Anche il Veneto, con il capo area Luca Marchesi, ha richiamato l’attenzione sulla necessità di legare la transizione a una chiara declinazione industriale e sulla gestione delle concessioni idroelettriche nell’ambito dell’autonomia differenziata.

La visione degli organizzatori: geopolitica e nuove regole

Gli organizzatori dell’evento, Globe Italia e WEC Italia, hanno ribadito la necessità di un cambio di prospettiva. Matteo Favero, presidente Globe Italia, ha spiegato che la transizione deve diventare un “elemento strutturale” e non una decisione emergenziale, sottolineando che investire nel green rende le imprese più competitive.

Marco Margheri, presidente WEC Italia, ha allargato la discussione alla geopolitica, affermando che la transizione è anche una “competizione tra sistemi politici”. Il mondo sta cambiando e le regole pensate solo 5-6 anni fa non sono più sufficienti. Margheri ha concluso l’intervento sottolineando che Trevi deve servire come piattaforma per ripensare le regole della transizione, rendendola sostenibile non solo dal punto di vista ambientale ma anche economicamente e socialmente.

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