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Tuvalu sprofonda: è la prima nazione che migra per il clima e il suo territorio diventa digitale

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Tuvalu sprofonda: è la prima nazione che migra per il clima e il suo territorio diventa digitale

Tuvalu, una piccola nazione insulare del Pacifico, sta affrontando una minaccia esistenziale a causa del cambiamento climatico. Con un’altitudine media di soli due metri sopra il livello del mare, il suo territorio è estremamente vulnerabile. Di fronte a studi che ne prevedono la quasi totale scomparsa, il Paese ha avviato un piano senza precedenti: la migrazione organizzata della sua intera popolazione.

Il trattato ‘Falepili Union’: visti climatici con l’Australia

Per garantire un futuro ai suoi cittadini, Tuvalu ha firmato un accordo storico con l’Australia, noto come trattato Falepili Union. L’accordo prevede un piano di migrazione climatica che permetterà a 280 cittadini tuvaluiani all’anno di stabilirsi in Australia come residenti permanenti. I visti verranno assegnati tramite un sorteggio e garantiranno l’accesso a tutti i servizi e diritti dei cittadini australiani, inclusi sanità, istruzione e lavoro. L’interesse per l’iniziativa è stato altissimo: per la prima fase sono state presentate 8.750 candidature.

Le prove scientifiche di una minaccia reale

A confermare la gravità della situazione sono i dati scientifici. Uno studio del Sea Level Change Team della NASA ha rivelato che nel 2023 il livello del mare a Tuvalu era di 15 centimetri più alto rispetto alla media degli ultimi trent’anni. Se questa tendenza dovesse proseguire, gran parte del territorio dell’arcipelago sarà sommerso entro il 2050, rendendo la vita sull’isola insostenibile.

Una nazione digitale per sopravvivere al disastro

Oltre al piano di migrazione, Tuvalu ha avviato una strategia innovativa per preservare la propria identità e sovranità. Il Paese si sta trasformando nella prima “nazione digitale” al mondo, un’iniziativa che prevede la scansione in 3D delle isole e il trasferimento di funzioni governative in un ambiente virtuale. L’obiettivo è ridefinire il concetto di stato come un’entità digitale, riconosciuta anche da altre nazioni, per garantire la continuità giuridica e culturale di fronte alla probabile perdita fisica del territorio.

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