“Stop a Green Claims, trionfo delle lobby fossili”. Bonelli (AVS) critica Commissione UE

La decisione annunciata dalla Commissione europea di voler ritirare la direttiva “Green Claims” rappresenta un passo indietro gravissimo nella lotta al greenwashing e alla tutela dei consumatori. È una scelta miope, dettata dalle lobby del petrolio e degli inquinatori, che ignora il bisogno sempre più urgente di trasparenza e onestà nelle dichiarazioni ambientali delle imprese.

Ad affermarlo è Angelo Bonelli, deputato di AVS e co-portavoce di Europa Verde, che prosegue con forza:

“Questa direttiva rappresentava uno strumento fondamentale per contrastare il marketing ambientale ingannevole, che genera confusione nei cittadini e ostacola le aziende che fanno davvero innovazione e sostenibilità. Senza regole chiare e verificabili, continuerà a prevalere chi mente piuttosto che chi investe realmente in un’economia verde.”

Il Greenwashing

Bonelli non usa mezzi termini per definire il fenomeno del greenwashing: “Il greenwashing non è un errore marginale: è una truffa culturale e commerciale. Il suo impatto è enorme, perché mina la fiducia nel cambiamento ecologico e rallenta la transizione.”

Il deputato sottolinea l’urgenza di un’azione decisa da parte dell’Europa: “Oggi più che mai, l’Europa deve alzare l’asticella delle ambizioni ambientali, non abbassarla per compiacere gli interessi lobbistici.”

L’impegno per un’Europa sostenibile

Conclude Bonelli con un appello all’azione: “Non permetteremo che questa ritirata venga consumata nel silenzio. L’Europa sostenibile si costruisce con regole giuste, non con la resa ai grandi inquinatori.”

La presa di posizione di Bonelli evidenzia le crescenti preoccupazioni riguardo l’influenza delle lobby sul processo decisionale europeo e l’impatto di tali scelte sulla credibilità e sull’efficacia delle politiche ambientali dell’UE. La lotta al greenwashing rimane un tema centrale per garantire una transizione ecologica autentica e trasparente.