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Si è vero: l’UE ha rinviato legge anti-deforestazione per problemi informatici

Parlamento Ue deforestazione

Si è vero: l’UE ha rinviato legge anti-deforestazione per problemi informatici

La Commissione Europea ha annunciato un secondo rinvio dell’entrata in vigore del regolamento UE contro la deforestazione (EUDR), spostando l’attuazione a dicembre 2026 a causa di problemi tecnici legati alla capacità del sistema informatico incaricato di gestire le dichiarazioni di due diligence da parte delle aziende.

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Il rinvio

La Commissaria all’Ambiente, Jessika Roswall, ha informato parlamentari e membri del Consiglio europeo che l’attuale sistema IT rischia di essere sopraffatto dall’enorme mole di dati da elaborare, almeno a partire dal primo gennaio 2026. Questa normativa, attesa originariamente per il 30 dicembre 2024 e già rinviata a dicembre 2025, obbliga le imprese a dimostrare che i prodotti importati (tra cui bovini, cacao, caffè, olio di palma, gomma, soia e legname) non derivano da deforestazione illegale.

La reazione dei gruppi politici

Il rinvio ha provocato un acceso dibattito politico tra i gruppi europei. Mentre il Partito Popolare Europeo ha accolto favorevolmente la misura, chiedendo esenzioni per proprietari forestali e agricoltori europei, gli eurodeputati ambientalisti e progressisti hanno duramente criticato la decisione. La socialista belga Kathleen Van Brempt l’ha definita “incredibile” e negativa per ambiente e imprese, mentre il centrista Pascal Canfin di Renew Europe ha parlato di decisione “deplorevole”.

Le organizzazioni ambientaliste

Le organizzazioni ambientaliste e gli esperti legali hanno definito “ridicola” la giustificazione informatica, evidenziando come ogni giorno di ritardo si traducano in più foreste distrutte, incendi e eventi climatici estremi. Quasi 200.000 cittadini hanno firmato petizioni per mantenere alta l’attenzione sulle leggi ambientali, mentre 246 organizzazioni della società civile sollecitano Parlamento e Stati membri a respingere ogni ulteriore slittamento.

Il regolamento europeo vuole contrastare la deforestazione importata e contribuire al rispetto degli obiettivi climatici e di biodiversità dell’UE, ma i requisiti complessi di tracciabilità stanno creando sfide tecniche e diplomatiche, soprattutto con paesi esportatori come l’Indonesia.

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